Giustizia folle Uccise l'ex a martellate Un solo mese di carcere

Un medico di Legnano, condannato a 17 anni, trascorre la detenzione in una lussuosa casa di cura in Liguria

Giustizia folle Uccise l'ex a martellate Un solo mese di carcere

In carcere ci ha trascorso poco più di un mese. Roberto Colombo, medico di 58 anni, accusato di aver ucciso a Legnano l'ex compagna a con una matterello, Stefania Cancelliere, 39 anni, aveva già ottenuto gli arresti domiciliari in una clinica privata «per motivi di salute» lo scorso anno, in agosto. I giudici del Tribunale di Milano avevano accolto l'istanza degli avvocati difensori e stabilito che per lui non c'era più l'esigenza della custodia cautelare in carcere. In attesa del processo finito in primo grado con una condanna a diciassette anni. Adesso l'ex primario del reparto di Oculistica dell'ospedale di Gravedona, è stato trasferito in un centro terapeutico riabilitativo psichiatrico che si trova nel Ponente della Riviera Ligure.

Protestavano un anno fa i familiari della vittima, che si dichiarano indignati per la decisione dei giudici. In particolare il fratello Livio: «Perché nessuno si è preoccupato di tutelare la vita di Stefania, che da circa un anno aveva denunciato il suo futuro assassino? Perché il magistrato non ha disposto una perizia sulle condizioni di salute di Colombo, ma ha ritenuto sufficiente – nonostante la gravità del fatto - la sola documentazione medica di parte? Perché non è stato possibile curarlo presso la stessa struttura carceraria? Adesso che sta meglio, come ha dichiarato il suo legale, perché non ritorna in carcere?».
Ma nel provvedimento che lasciava quasi «libero» il presunto omicido il gip milanese Andrea Ghinetti (con l'avvallo del pm Isidoro Palma) parlava di «sussistenza di un rischio di suicidio» constatando poi l'inadeguatezza della struttura carceraria nell'affrontare terapie psichiatriche ad hoc. Adesso Colombo si trova in una struttura privata da 25 posti in centro città, luogo che si caratterizza per la riservatezza, un ampio parco e diversi ingressi.

Stefania da quell'uomo aveva avuto dei figli. E già temeva di poter essere uccisa. «Quando Stefania nel 2011 fu aggredita da Colombo- ricorda il fratello-, l'accompagnai al Pronto soccorso di Legnano per le prime cure. Ma decidemmo di non sporgere denuncia.

Ho sempre ritenuto squalificante denunciare il padre dei propri figlia solo qualche mese dopo Stefania presentò denuncia per stalking nei confronti dell'ex: la controllava, la fotografava e la filmava, la maltrattava davanti ai bimbi quando uscivano da scuola.

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