In una notte buia e tempestosa, Berlusconi e Veltroni s'accoppiarono nel sonno e dalla loro unione nacque Matteo Renzi. Nessun rapporto in realtà fu consumato, si trattò piuttosto d'impollinazione involontaria e fecondazione a distanza, col telecomando. Infatti il piccolo Matteo ebbe per culla la tv, che è poi il punto in comune tra i suoi genitori. Dal suo papà, Matteo prese la piacioneria spiritosa, il vincismo e l'egocentrismo, il fiuto del target e l'amore per i sondaggi; prese il dire, non il fare. Dalla sua mamma, Matteo prese il guscio, cioè la casa materna, detta la Sinistra, e ne condivise i cibi, le usanze, i parenti, l'arredo, il gergo. Non disse mai una cosa progressista che non fosse seguita da una cosa moderata. Da ambidestro è contro l'amnistia ed è per il reato di clandestinità. È governativo fuori e antigovernativo dentro, graffia i poteri forti ma poi si fa lisciare, compiace la sinistra attaccando il padre putativo d'Arcore, compiace la destra perché disubbidisce al nonno putativo del Colle. Il suo sogno americano è Obama Fallaci, un mix. È bipolare in tutti i sensi.
Boy scout sezione faine, versione frivola e trendy dei dc più una zaffata grillina, Renzi è leader in pectore grazie a tre requisiti: l'anagrafe, i sondaggi e le comparsate in tv dove è un magnifico venditore di se stesso. Venghino Signori venghino. Un curriculum adatto per promuovere un ipermercato, non per affidargli le sorti dell'Italia. Ma, pur di fermare Berlebù la sinistra è pronta a sposarne l'imitazione farlocca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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