"Accelerata sulle opere olimpiche e sponsor a quota 400 milioni"

Il ceo della Fondazione Milano Cortina Andrea Varnier: "Siamo in regola con le scadenze, candidati 90mila volontari, ora la caccia ai tedofori"

"Accelerata sulle opere olimpiche e sponsor a quota 400 milioni"
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Un anno esatto alle Olimpiadi invernali Milano Cortina. Andrea Varnier, ceo della Fondazione del 2026, oggi siete tranquilli sulle opere?

«Non saremo tranquilli finchè non si spegnerà l'ultima luce della cerimonia di chiusura Paralimpica, ma c'è stata un'accelerazione importante. Le opere non dipendono direttamente da noi ma abbiamo monitoriamo costantemente i lavori con la società Simico, abbiamo riunioni periodiche con il Cio. Sappiamo da due anni che opere come l'Arena Santa Giulia a Milano o il Villaggio olimpico di Predazzo e Cortina saranno pronte tra l'estate e l'autunno, questo di obbliga a stare all'erta perchè anche una situazione meteo anomala può impattare. Ma siamo in fase molto molto avanzata, grosse preoccupazioni non ci sono».

Anche sulla pista da bob di Cortina? Scongiurato il rischio di trasferire le gare a Lake Placid, negli Usa?

«Siamo tutti favorevolmente colpiti dal lavoro che è stato fatto, compreso il Cio che un anno fa aveva posto come condizione di identificare un piano b in caso di emergenza. Lake Placid era l'unico al mondo che non ci chiedeva conferme e soldi in anticipo. Il lavoro da fare a Cortina per arrivare alla pre omologazione è ancora molto per cui l'idea è di aspettare fine mese per fare una vera valutazione».

Di recente sono scoppiate polemiche sui «biglietti vip» per le Olimpiadi 2026. Com'è davvero la situazione?

«Non esistono biglietti vip. Ci sono i nostri biglietti, in prevendita da domani (oggi, ndr.) alle 10 per 350mila pre-registrati e per tutti gli altri dal 6 aprile. La nostra piattaforma è l'unica autorizzata a vendere i ticket singoli e ci sono varie fasce di prezzo che prevedono massimo dei ricavi per la Fondazione ma garantendo accesso a un'importante quota di ticket a prezzi più consoni alla cultura sportiva del nostro Paese. Poi c'è un partner del Cio, e anche nostro, che è l'unico titolato a vendere insieme biglietti ed esperienze principalmente di lusso: dalle cene stellate a gite, biglietti aerei».

Capitolo sponsor, a che punto siete?

«Stiamo raggiungendo i 400 milioni, l'obiettivo era mezzo miliardo e trattative avanzate in corso ci danno la sensazione che ci arriveremo. É un risultato straordinario per un Paese come l'Italia».

Le imprese dei territori coinvolti d'altra parte godranno dell'indotto.

«Ci sono territori che stanno restituendo più di altri, stiamo premendo perchè Giochi diffusi abbiano anche sponsorizzazioni diffuse, certo per il suo tessuto produttivo la Lombardia la sta facendo da padrona».

Apertura ufficiale a San Siro ma sarà una cerimonia diffusa?

«É un progetto molto sfidante, non semplice, prevede il coinvolgimento anche dei comitati olimpici nazionali e non è ancora chiuso. L'obiettivo è far partecipare il più possibile atleti che sono in villaggi olimpici distanti e resterebbero esclusi e coinvolgere il pubblico locale».

Prossime tappe?

«Dopo il meno 1 ai Giochi ci sarà il meno 1 alle Paralimpiadi. In programma i test event organizzati interamente dalla Fondazione, le finali dell'ISU Short Track World Tour il 14-16 febbraio al Forum di Assago e la coppa del mondo di freestyle a Livigno a metà marzo. Da fine mese, via al roadshow dove ci aspettiamo più seguito in termini di biglietteria, negli Usa, nei paesi scandinavi, Giappone, forse Cina e Corea. La tappa a Osaka coinciderà con l'apertura di Expo e la presentazione della torcia olimpica, che resterà esposta sei mesi all'esposizione».

Tra gli italiani c'è già uno spirito olimpico o adesso serve una spinta?

«In questi giorni piazza Duomo a Milano come gli altri siti sono tappezzati di manifesti e ovunque ci sono eventi per il countdown. Una ricerca appena presentata (curata da Swg e promossa da Coca Cola, ndr.) dice che quasi il 70% degli italiani è orgoglioso di ospitare i Giochi. La campagna volontari ha raccolto 90mila adesioni anche se ne useremo 18mila».

É ancora aperta?

«Sì, l'obiettivo è coprire i territori con

gente locale, senza portare volontari da Milano o Venezia. Ma la prossima settimana lanceremo la raccolta di candidature per diventare tedofori. Il viaggio della torcia partirà il 6 dicembre e attraverserà tutta l'Italia».

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