L'Alcoa accelera lo spegnimento. Il Ministero: "L'azienda rispetti gli impegni"

Due sindacalisti su un silos per denunciare la decisione dell'azienda di spegnere prima gli impianti "per carenza di materia prima"

L'Alcoa accelera lo spegnimento. Il Ministero: "L'azienda rispetti gli impegni"

Come promesso, gli operai dell'Alcoa stanno inscenando una protesta al giorno. Oggi è stata la volta di due sindacalisti - il segretario regionale della Sardegna della Fim-Cisl, Rino Barca, e della Fiom-Cgil, Franco Bardi - che sono saliti sul silos dello stabilimento a Portovesme a 70 metri di altezza. Oggi l'azienda ha incontrato le sigle sindacali per illustrare le modalità di spegnimento degli impianti e ha spiegato che le operazione saranno rapide per "carenza di materie prime". Solo 21 celle resteranno accese fino a fine novembre. "Ci hanno preso in giro", dice Bardi, "A Roma hanno detto che avrebbero rallentato lo spegnimento e invece oggi scopriamo che non c’è più allumina, la nostra materia prima, quindi viene mantenuto il programma precedente".

In serata, così, il Ministero dello Sviluppo economico ha richiamato "con fermezza Alcoa al rispetto puntuale degli impegni assunti formalmente, durante la riunione che di lunedì al Mise, dai responsabili internazionali del Gruppo. L’esecutivo esige pertanto che lo spegnimento dello smelter avvenga secondo le modalità e con la gradualità stabilite".

"Alcoa conferma che oggi ha presentato un piano di spegnimento degli impianti più graduale come definito con il Ministero dello sviluppo economico, la Regione e i sindacati lunedì 10 settembre", ribatte l'azienda confermando la chiusura dell’impianto il 30/11.

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