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Alitalia-Air France, governo divisoOggi il cda e il vertice Italia-Francia

Non c'è alcuna preclusione al matrimonio tra Alitalia e il gruppo Air France-Klm, ma deva essere garantito il ruolo strategico del nostro Paese e servono «garanzie formali e sostanziali» sul piano industriale, le sue prospettive di sviluppo per l'Italia e il nostro sistema aeroportuale. Alla vigilia del cda di Alitalia e dell'incontro intergovernativo a Parigi, il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, torna senza preclusioni sul dossier Alitalia dopo le polemiche scoppiate sulla scia della cessione di Telecom. Tuttavia, il governo appare spaccato e dopo la frenata espressa martedì dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ieri il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina ha avanzato perplessità spiegando che «il Governo vuole capire bene, perchè non può certamente svendere Alitalia. Bisogna costruire le condizioni affinchè si possa trovare una partnership, che non necessariamente con Air France - Klm, e sia in grado di valorizzare la parte positiva di Alitalia». Intanto, andrà in scena oggi il cda di Alitalia che alzerà il velo sui conti e sullo stato delle garanzie bancarie. Dall'esito dei rilievi finanziari dipenderà la decisione di Air France-Klm di salire al 50% o sotto questa soglia (per non incorporare il debito ). «Se avessimo voluto dire no ad Alitalia, lo avremmo già fatto - ha riferito ieri in forma riservata, un manager del vettore transalpino - non abbiamo, però, ancora informazioni sufficienti per poter prendere una decisione».

Molto dipenderà, quindi, dall'esito del cda in cui dovrebbe approdare un aumento di capitale per circa 200 milioni e una rinegoziazione delle linee di credito per 300 milioni.SoF

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