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Annunci, errori e gaffe: il mese nero della Farnesina

Annunci, errori e gaffe: il mese nero della Farnesina

Un mese da dimenticare, un flop dopo l'altro. Dalla misteriosa liberazione, prima annunciata, poi smentita, poi addirittura «congelata», per ragioni ancora tutte da chiarire, di Rossella Urru, alla surreale vicenda dei marò, arrestati e tenuti in carcere in India, in spregio ad ogni regola del diritto internazionale. E, ancora, alla tragica, quanto scandalosa uccisione dell'ostaggio italiano, Franco Lamolinara, avvenuta avant'eri in Nigeria, durante un blitz delle teste di cuoio britanniche, deciso, guarda caso, senza che l'Italia venisse minimamente consultata. Risultato? In politica estera l'Italia sta contando meno di zero. Non ci siamo e quando ci siamo non tengono conto minimamente del nostro parere. Cominciamo dalla vicenda di Lamorinara: il premier britannico David Cameron si è assunto la responsabilità del blitz e ha confermato a Monti che l'ostaggio italiano, così come l'ostaggio inglese, sarebbero stati uccisi dai sequestratori proprio durante il blitz. O, meglio, il pasticciato blitz dei cosiddetti esperti britannici, aggiungiamo noi. Ma, domanda lecita, perché decidere un intervento così delicato e rischioso senza coinvolgere le autorità italiane, senza concertare nulla? E, altra domanda altrettanto lecita, se al posto del nostro connazionale ci fosse stato un francese, oppure un tedesco o ancora un americano, gli inglesi si sarebbero comportati allo stesso modo? Diciamo piuttosto che si sarebbero guardati bene dall'alzare un dito senza una previa intesa con il Paese dell'altro ostaggio a rischio. Ma la Farnesina invece di reagire e pestare i pugni sul tavolo dei presunti potenti partner si dibatte nell'imbarazzo tanto che, ancora ieri mattina sul sito non nostro ministero degli Esteri non compariva alcuna notizia sull'uccisione di Lamolinara né alcuna dichiarazione in proposito da parte del ministro Terzi. E i marò accusati di aver ucciso i pescatori indiani nella nota vicenda del 15 Febbraio, che ci fanno ancora in carcere in India? Anche Monti, colpito da improvviso disagio per come stanno andando le cose ha pensato bene di dover intervenire personalmente con una telefonata al premier indiano Manmohan Singh per tentare di sbloccare la situazione. Quindi? Quindi la situazione di stallo significa una sola cosa: che l'Italia non è considerata sufficientemente autorevole neppure da parte del governo indiano che se ne sta fregando bellamente delle nostre pressioni per riportare in Patria i due marò e che non ha ammesso i nostri esperti all'esame balistico sulle armi che sarebbe state usate dai nostri militari per uccidere i due pescatori locali
Quanto a Rossella Urru, la cooperante di 29 anni, rapita in Algeria lo scorso 22 Ottobre da alcuni estremisti islamici, il ministero degli Esteri, come scrivevamo all'inizio è precipitato in una situazione paradossale: prima è rimbalzata la notizia del rilascio di Rossella, poi la Farnesina ha smentito e poi non ha più detto nulla, dimostrando di non avere la situazione sotto controllo. Quello che è certo è che la Urru è da quattro mesi nelle mani degli estremisti islamici. Ad appesantire la nostra frustrazione ci sono ancora dieci italiani tuttora sotto sequestro in vari Paesi ad alta tensione. Dopo la morte di Franco Lamolinara in Nigeria, adesso ci si può solo augurare una sorte migliore per Maria Sandra Mariani, 53 anni, rapita nel sud dell'Algeria ai primi di Febbraio del 2011, Giovanni Lo Porto, rapito il 19 Gennaio assieme a un collega tedesco nel Punjab, in Pakistan. E poi ci sono i 6 marinai italiani sulla nave Enrico Ievoli, sequestrata alla fine del 2011 dai pirati al largo dell'Oman. Infine, Bruno Pellizzari, rapito da pirati somali assieme alla sua compagna, Deborah Calitz, il 10 Ottobre del 20120 al largo della Tanzania. Chissà se la Farnesina ne sa qualcosa..

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