«Un uomo che ha dimenticato la violenza, il maschilismo, gli atteggiamenti trash. Che ha dato più spazio alla propria testa per cui è giusto dargli un soffio di gentilezza e tanta tenerezza». Giorgio Armani descrive così il protagonista della sua collezione maschile per l'estate 2014 in passerella ieri a Milano. Finalmente una sfilata capace di riportare ottimismo, la speranza di un mondo in cui non sia necessario parlare di femminicidio. Per altro lo stilista-imprenditore non pronuncia nemmeno l'orrendo neologismo, ma il riferimento sembra chiaro soprattutto quando dice: «È molto importante avvicinare il genere maschile a quello femminile, dovremmo tentare di farlo tutti, io lo faccio con il mio lavoro». Ecco quindi una moda che alle donne fa tirare un sospiro di sollievo ma anche dei sani sospiri di desiderio perché quest'uomo che gli psicoanalisti definirebbero «assertivo» (cioè capace di affermare il proprio punto di vista senza prevaricare né essere prevaricato) è veramente stupendo. La sfilata comincia con le solite 50 sfumature di blu cui Armani stavolta aggiunge una nota verdastra che rende tutto più smagliante. Poi arrivano delle tonalità inconsuete sulla passerella maschile del più famoso stilista del mondo: un rosa molto pallido e sfumato come la sabbia di Budelli, un unico rosso corallo e soprattutto il bianco in tutte le salse, dall'avorio al gesso. «È difficile usare questo colore in modo attuale - sostiene Re Giorgio - ti fa subito pensare all'uomo candido che d'estate non aveva niente di meglio da fare se non prendere il tè». Lui infatti spezza sempre il candore con le stupende fantasie dall'effetto pixelato su fondo nero. Le forme di giacche e pantaloni sono leggermente asciugate ma restano tradizioni e hanno la precisa funzione di dare un'immagine confidenziale tanto all'abito quanto a chi lo indossa. Dello stesso segno gli accessori (tra le scarpe si segnalano le loafers stampate e la versione armaniana delle Top Sider da barca) per non parlare dei modelli tra cui un fattorino che lo stilista ha fatto sfilare.
Sul casting, comunque, nessuno può competere con Dean e Dan Caten che per la sfilata uomo di DSquared2 scelgono sempre ragazzi d'imbarazzante bellezza, veri monumenti al testosterone. Stavolta, però, nella scenografia voluta dagli adorabili gemelli canadesi c'è una nota stonata perché sul set c'è la carlinga di un aereo fortunosamente atterrato in un paradiso tropicale e per il popolo della moda è difficile non pensare alla tragica scomparsa di Vittorio Missoni. Gli stilisti dichiarano tramite un portavoce di essersi invece ispirati alle grandi avventure di viaggio dall'Odissea a Robinson Crusoe passando per Lost. Parlano anche dei vecchi telefilm americani tipo South Pacific e Gilligan's Island mentre a noi le decorazioni tribali su alcune camicie e la presenza di due bambini in smoking tra i fustacchioni in passerella fanno pensare al più celebre romanzo di William Golding: Il signore delle mosche. Comunque sia la moda non si può astrarre dagli argomenti di attualità.
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