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In arrivo un'altra tassa: due centesimi per ogni sms

Arriva il caro cellulare. Il governo Monti sta studiando il nuovo balzello che servirebbero per la Protezione civile

In arrivo un'altra tassa: due centesimi per ogni sms

Per ogni sms inviato, i gestori telefonici dovranno versare fino a 2 centesimi di euro di imposta, che ovviamente ricaricheranno sulla bolletta dell’utente. Un uovo di colombo dalla resa garantita: vista la mole di decine di milioni di sms che gli italiani si scambiano ogni giorno, l’imposta potrebbe fruttare una cifra che si avvicina al mezzo miliardo di euro l’anno.

Intanto il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, annuncia che governo si appresta a rivedere al ribasso le stime di crescita del Pil dell’Italia per il 2012, in linea con le nuove previsioni Ue. La patata bollente che però l’esecutivo si trova sul tavolo ora si chiama riforma del lavoro. Chiusa la falla col Pd e la Cgil da una parte, si è aperta la falla con Confindustria e Pdl dall’altra, e ora Angelino Alfano alza la voce e reclama una «profonda revisione» del testo.
L’obiettivo dichiarato è quello di approvare il ddl di riforma del lavoro entro l’estate. Per questo ieri, a Palazzo Madama, si è lavorato a un’intesa tra i gruppi parlamentari per fissare un calendario serrato di lavori, in modo da chiudere l’esame in commissione entro il 2 maggio.

Da ieri sono dunque iniziate le audizioni delle parti sociali, alla presenza del ministro del Welfare, Elsa Fornero. La quale rivendica il «buon equilibrio» del testo, ma apre a possibili modifiche: «Si possono fare dei cambiamenti, ed è compito del Parlamento per migliorare l’equilibrio nel suo complesso», purchè però «senza arretramenti».

I partiti della maggioranza, però, continuano a dividersi sul merito del provvedimento, e il Pdl ha imbracciato con decisione la bandiera delle contestazioni già fatte dalla presidente uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia.

Alfano denuncia un provvedimento troppo «sbilanciato» e in una sola direzione: «C’è un passo verso la Cgil sull’articolo 18 - dice - mentre c’è un appesantimento sulla flessibilità in entrata». Per questo il segretario del Pdl annuncia un giro di consultazioni con le parti sociali, che inizieranno oggi a Via dell’Umiltà con le associazioni di imprenditori.

E il Pd entra in allarme: «L’equilibrio raggiunto non può essere rimesso in discussione», avverte Cesare Damiano.

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