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Le "bambinate" dei senatori Pd che escono dalle commissioni se c'è Delmastro

Mentre i deputati hanno abbandonato questa messa in scena, Filippo Sensi ha fatto il capoclasse al Senato consentendo alla maggioranza di rispedire in Europa lo stop ai mezzi pesanti

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Le "bambinate" dei senatori Pd che escono dalle commissioni se c'è Delmastro

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È Filippo Sensi, il senatore rimasto fuori dal parlamento e subentrato dopo il suicidio di Bruno Astorre, a fare il capoclasse in commissione Affari Europei. Stamattina l’agitatore dem, appena è arrivato in commissione il sottosegretario Andrea Del Mastro, ha dato il comando a tutti i piddini di abbandonare l’aula.

Scenetta che si ripete come i bambini capricciosi da quattro mesi. Esattamente da quando il Pd difese il terrorista Alfredo Cospito. Che oggi, nonostante sia ancora al 41 bis, che nè la magistratura né il governo gli hanno revocato, ha ripreso a mangiare ed è tornato in salute, senza che lo stato sia sceso a patti.

Il Pd al Senato non si siede in commissione se a rappresentare il Governo viene chiamato il sottosegretario Delmastro. Questa mattina abbiamo abbandonato i lavori della commissione Affari europei" ha scritto orgoglioso su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi, venendo travoltò di critiche.

Eppure proprio ieri per la prima volta alla Camera il Pd non avevano lasciato l'aula della commissione. Ma i senatori dem che si fanno dettare le mosse da Sensi sono più immaturi dei corrispettivi deputati.

E così hanno rimediato una doppia figuraccia.

Perché in commissione oggi si votava la nuova direttiva Ue sullo stop ai mezzi pesanti. Proprio Sensi aveva insistito per votarla. Ma al momento del voto lui per primo si è alzato e andato via, lasciando la maggioranza a votarsela da sola e rispedendola all'Europa.

"Solidarietà al sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, preso ancora una volta di mira dal Partito democratico” è stata espressa da Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia: "Un atteggiamento - ha sottolineato - quello dei dem, a dir poco schizofrenico, considerando che proprio ieri il deputato Federico Gianassi aveva annunciato in Commissione Giustizia alla Camera il mutato atteggiamento del partito della Schlein, che non avrebbe abbandonato più i lavori in attesa di discutere la questione politica con Delmastro in Aula". "Le questioni politiche - ha precisato Siracusano- vanno affrontate con serietà, con responsabilità e con senso delle istituzioni. L'opposizione ha un problema con un membro del governo? Se ne discuta nelle sedi opportune. Ma è inaccettabile voler impedire ad un sottosegretario in carica di svolgere legittimamente il proprio lavoro".

Altrettanto ha fatto il senatore Domenico Matera, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Affari europei di palazzo Madama: ”È triste constatare l'ansia dei colleghi del Pd di voler determinare i lavori della commissione Affari europei in base ai propri desiderata. Dopo che ieri abbiamo assistito a una loro forzatura per arrivare al voto nonostante non fossero state previste votazioni dall'ufficio di presidenza, oggi hanno deciso di abbandonare i lavori in contestazione con la presenza del sottosegretario Delmastro in rappresentanza del governo". ANche il senatore Matera ha osservato: "Curioso che proprio ieri dopo quattro mesi di sistematici abbandoni d'Aula, sia alla Camera che al Senato nelle rispettive commissioni Giustizia, i deputati del Pd fossero rimasti in Aula dopo l'arrivo di Delmastro. Evidentemente c'è un problema di comunicazione tra i gruppi Dem di Camera e Senato". Matera aggiunge: "Esprimo solidarietà al sottosegretario Delmastro, persona stimabile che ha tutti i requisiti per rappresentare il governo in commissione, dove oggi avremmo dovuto unire due risoluzioni sui brevetti, una di maggioranza e una di opposizione, nel superiore interesse della Nazione. Spiace che nel Pd - conclude il senatore - prevalgano piccoli interessi politici sul bene dell'Italia".

Avvisare i senatori PD che la ricreazione è finita!

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