Berlusconi: basta con le risse. Un'ora faccia a faccia con Fitto

L'incontro non è stato risolutivo. L'ex ministro assicura: da noi nessuna fronda. Toti: "Finiamola di parlare di primarie e poltrone"

Berlusconi: basta con le risse. Un'ora faccia a faccia con Fitto

Un tempo, si sarebbe detto «il malvezzo» dei giornalisti. Nella nuova era della comunicazione di Forza Italia cambiano le parole ma non la sostanza: quelle «attribuite» dai quotidiani a Silvio Berlusconi «sono frasi che non ha mai pronunciato e neppure pensato». Una smentita affidata a Deborah Bergamini e che la dice lunga su quanto l'ex premier sia infastidito nel vedere che i giornali raccontano un partito ormai vittima delle faide interne, peraltro ad urne ancora aperte visto che molti ballottaggi si terranno fra otto giorni. Un Berlusconi convinto che si debba ripartire dai «contenuti politici» e che vorrebbe mettere da parte le beghe interne. Cosa che al momento sembra quasi impossibile, visto che dall'una e dall'altra parte la tensione sembra essere alle stelle. Dopo la smentita della Bergamini, infatti, uno dopo l'altro sono usciti quelli accusati di «fare fronda» contro l'ex Cavaliere, il gruppo che farebbe capo a quel Raffaele Fitto con cui Berlusconi sarebbe in freddo (e sono proprio queste le ricostruzioni smentite ieri mattina dalla responsabile comunicazione di Forza Italia). Il primo è Daniele Capezzone, che definisce «ridicole» e «offensive» le voci circolate su «fronde, complotti o aggressioni» e ipotizza siano «alimentate» o da «persone poco intelligenti» o da chi «vuole seminare veleno e zizzania». Gli fa subito sponda Fitto, che giovedì pomeriggio ha avuto un faccia a faccia di un'ora con Berlusconi a Palazzo Grazioli (una riunione alla quale hanno partecipato solo i diretti interessati e che non sarebbe stata risolutiva). «Le bugie hanno le gambe corte. Bravo Daniele», si limita a dire l'ex ministro, convinto che lo scontro si stia ormai giocando soprattutto sul piano della comunicazione, veicolando notizie precise su stampa e social network. Tanto che Mara Carfagna punta il dito contro «chi sobilla i giornali» e «chi calunnia».

«Chi agisce in questo modo – scrive la portavoce del gruppo azzurro alla Camera – lo fa contro Berlusconi e contro Forza Italia. È un metodo questo dettato più dalle paure di pochi che da una strategia politica». Sulla stessa linea anche Laura Ravetto («chi alimenta leggende frondiste non ha a cuore Forza Italia») e Renata Polverini, mentre Michaela Biancofiore non entra nel merito della questione ma punta il dito contro tutti i dirigenti del partito. Perché, spiega, «la prima regola è che “squadra che vince non si cambia, squadra che perde s씻. Il gruppo che fa capo a Fitto, insomma, è intenzionato ad andare avanti, anche nel proporre le primarie per individuare la nuova classe dirigente a partire dai coordinatori comunali. Un tema, questo, delicatissimo, visto che esiste un corposo fronte che sostiene invece la via dei congressi, a partire appunto da quelli comunali. Il punto, insomma, sono le regole d'ingaggio per la scalata del partito. E tra chi non vede affatto di buon occhio la via delle primarie c'è Giovanni Toti, che non è solo eurodeputato ma soprattutto consigliere politico di Berlusconi. Tranchant il suo commento su Twitter: «Basta parlare di primarie e poltrone. Parliamo di contenuti come la stangata sulla casa denunciata da Bankitalia». Sulla stessa linea Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei Club Forza Italia che lancia l'hastag#bastaprimarie.

Intanto Denis Verdini è pronto a lanciare la stagione congressuale che avrebbe un duplice obiettivo: un maggior radicamento sul territorio del partito e, sfruttando la campagna del tesseramento, un forte risparmio per le già affaticate casse del partito.

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