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Bindi: "Matrimonio? I gay si inventino un altro istituto

La presidente del Pd contestata alla festa democratica di Genova

Bindi: "Matrimonio? I gay si inventino un altro istituto

La questione dei matrimoni gay continua a tenere banco nel centrosinistra. Ieri sera, alla festa del pd a Genova, è andato in scena un botta e risposta tra il presidente del partito Rosy Bindi e un esponente gay di Sel.

All’esponente di Sel che davanti ai microfoni dei giornalisti le ha detto "mi può dire perché non vuole che io mi sposi?", Bindi ha risposto: "Io ti auguro di fare quello che vuoi nella vita, ma in questo Paese c’è la Costituzione. Il matrimonio è un istituto che è stato pensato storicamente per gli eterosessuali. Potreste avere più fantasia per inventarne uno vostro".

Secondo la Bindi, il Pd "ha preso un impegno preciso sul riconoscimento delle unioni omosessuali e credo che sia una cosa molto importante". Oltre al botta e risposta, c'è stato anche un altro siparietto. Il presidente dell'Arcigay di Torino, Marco Giusta, è salito sul palco per ribattere alla presa di posizione della presidente del Pd che aveva appena detto: "La mia posizione è quella del partito, si prevede quindi il riconoscimento delle unioni civili omosessuali, come indicato dalla sentenza della Corte costituzionale del 2010, con la nostra Carta non è applicabile l'istituto del matrimonio agli omosessuali".

Giusta ha contrattaccato: "Non è vero che il matrimonio è incostituzionale, la Costituzione non lo vieta, dà libertà al legislatore. Ma questo offende i cattolici di qualche partito, l'Udc. Noi chiediamo la piena parificazione. Non siamo vostri amici se non sostenete la piena parità. E ci chiediamo: se non la volete, allora qual è la differenza tra il Pd e la destra?".

Secca la risposta della Bindi: "Non mi sono definita amica dei gay, siete voi che dovete valutarlo ma io ho molti amici gay. La mia sensibilità su questo argomento è maturata anche per questo. Vi propongo un incontro in cui leggiamo la sentenza della Corte costituzionale, e ci facciamo accompagnare da due giuristi.

C'è scritto che il Parlamento deve legiferare le unioni civili".

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