Brescia licenzia i duri di Equitalia: ecco gli esattori dal volto umano

Per riscuotere Imu, multe e rette sco­lastiche il Comune di Brescia non si affiderà più a Equita­lia, ma a due società private, per essere "più attenti alle esigenze delle imprese in crisi"

L'ultima scena, non proprio esaltante, è ancora lì da vedere. Ripresa col telefonino da un altro contribuente, in attesa del suo turno di «gogna», e mandata in orbita internettiana con Youtube.
Sono oltre due minuti di passione e di esasperazione di un uomo dai capelli imbiancati dal lavoro e dalla preoccupazioni, che rivuole i suoi soldi, ingiustamente, secondo lui, prelevati da Equitalia.
Un uomo che urla, nella sede di Brescia dell'agenzia per la riscossione dei tributi, tutta la sua rabbia in faccia ai dipendenti, cui non resta altro che chiamare i carabinieri. E poi c'è la storia di Luigi Redolfi, 63 anni, titolare una piccola ditta meccanica a Rovato, la Mte, che a fatica si stava risollevando, quando sono arrivati i funzionari dell'Agenzia entrate per pignorargli crediti esigibili. In pratica incassi mai incassati, per consegnarli a Equitalia. Il piccolo imprenditore è finito sui giornali perché ha avuto il coraggio di resistere ma anche di gridare al mondo che bisogna pagare sì il giusto ma non lasciarsi andare alla disperazione perché «altrimenti - ha gridato - l'unica alternativa è il suicidio, e la vita è più importante di un'azienda». E poi le proteste organizzate dalla Lega, spesso e volentieri di fronte alla sede di Equitalia, in via Cefalonia, contro «l'eccessiva pressione fiscale dello Stato e la politica di riscossione forzosa».
Mesi e mesi di esasperazione, sconforto, tensione. Una corda vicinissima, oramai, a spezzarsi.
Fino alla svolta, clamorosa, quanto, probabilmente provvidenziale, che l'amministrazione comunale di Brescia, presieduta dal sindaco Pdl, Adriano Paroli, ha già deciso di imboccare: il «licenziamento» di Equitalia. Non per non incassare più tasse e tributi vari, intendiamoci. Ma per tentare una soluzione «virtuosa» e alternativa al problema. Dallo scorso aprile e per i prossimi tre anni sarà infatti Engineering a gestire i pagamenti di Imu, multe, rette, scuolabus, mense.
Si tratta di una società nata 30 anni fa a Padova e diventata già un buon partner di riferimento degli enti locali nella gestione delle entrate. A Brescia la società padovana si avvarrà anche della collaborazione di «Bottega informatica», la cooperativa sociale che si occupa dell'inserimento lavorativo delle persone diversamente abili.
Per capire come si è arrivati alla «svolta» occorre fare un passo indietro: nei mesi scorsi, infatti, l'amministrazione aveva indetto due gare d'appalto per affidare il servizio di riscossione. La prima ha riguardato la «normale» raccolta di tasse e tributi comunali ed è stata vinta, appunto, da Engineering Tributi. Mentre il secondo bando, improntato al recupero evasione Ici-Imu, se lo sono aggiudicato in pool «Fraternità Sistemi», società che fa parte del Consorzio di cooperative nato negli anni Settanta a Ospitaletto, ed Equitalia, in quota minoritaria. Equitalia, in ogni caso, non è però definitivamente sparita. Fino a fine anno, per la precisione fino al primo gennaio del 2013, resterà sulla piazza, per conto dell'amministrazione comunale bresciana, per tutte le riscossioni coattive. In buona sostanza per qualsiasi sanzione non pagata. Dopodiché si procederà con le ingiunzioni, che saranno affidate alla società titolare del servizio, vale a dire Engineering. Dalle stanze comunali della Loggia, si tiene a precisare «che la scelta di abbandonare Equitalia, è prima di tutto scaturita da una normale gara d'appalto indetta per avere un servizio efficiente ed economico».
Ma è anche vero che il vicesindaco leghista, Fabio Rolfi, ha ulteriormente messo a fuoco il problema: «Oggi come oggi occorre una riscossione che tenga conto delle attuali condizioni economiche. Non è possibile tartassare artigiani e piccoli commercianti che hanno sempre pagato le tasse, e tante, e che magari oggi sono in difficoltà. La lotta all'evasione va fatta, ma bisogna prestare, a nostro avviso, anche attenzione alle storie delle persone e delle aziende, come intende fare l'Anci».

E in quest'ottica - ha aggiunto il vicesindaco Rolfi - «proprio perché stiamo vivendo questo particolare momento economico, era necessario trovare nuove soluzioni per riscuotere i tributi che non solo tenessero conto delle difficoltà oggettive ma che, da un lato offrissero all'amministrazione comunale un servizio efficiente e meno costoso, e dall'altro si presentassero al cittadino come un interlocutore, come dire, più umano».

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