Briatore lascia l’Italia: «Non si può lavorare»

Briatore lascia l’Italia: «Non si può lavorare»

«Basta. Questi professorini stanno solo facendo di tutto per farci andar via dall’Italia. Uno ha un’attività, magari con buone prospettive di affari? Se tenta di tenerla in piedi nel nostro Paese si fa soltanto del male da solo. Tra pressione fiscale, balzelli, controlli esasperanti e complicazioni varie si fa di tutto per dissuadere anche chi ha entusiasmo e idee». Quindi?
Quindi questa volta Flavio Briatore passa e chiude. Mette in vendita il suo locale più celebre, il Billionaire, nel posto più mondano d’Italia, Porto Cervo, che lui stesso ha contribuito a rendere ancor più spumeggiante e mondano, e si sfoga con il Giornale.
«Io sono un imprenditore e quindi, come imprenditore, seguo il mercato. Il mercato, ora come ora, ci allontana dall’Italia perché sono proprio i turisti con il denaro in tasca e pronti a spenderlo nel nostro Paese, che vengono allontanati dall’Italia e dalla nostra soffocante burocrazia. Quindi il Billionaire verrà venduto a chi mi offrirà di più ma anche a chi darà serie garanzie di continuità e anche di rispetto dei posti di lavoro che io creato. In Sardegna il Billionaire, direttamente o indirettamente, ha procurato un’attività a 250 persone mentre a Forte dei Marmi il signor Briatore ha chiamato al lavoro più o meno lo stesso numero di persone. Così io quando mollerò non voglio lasciarli a terra come lo Stato italiano sta cercando di fare con noi imprenditori».
E nel frattempo? «Nel frattempo ciò che farò è molto semplice, cambio rotta, e allargo i miei orizzonti: il Billionaire aprirà presto a Marbella, Ibiza, Dubai e a Las Vegas. E che questo mio passo sia inevitabile e direi raccomandabile anche per altri imprenditori, lo dimostra quanto mi è successo appena ho messo piede a Marbella. Mi sono venuti a trovare il sindaco e l’assessore al Turismo e mi hanno chiesto che cosa avrebbero potuto fare per aiutarmi, per darmi una mano a partire il prima possibile con la mia attività. Esattamente il contrario di quel che accade in Italia, dove, non solo non ti viene incontro nessuno per dimostrare che ci tengono ai tuoi investimenti, ma quando ti vengono incontro è soltanto per ostacolarti, per metterti davanti problemi su problemi. In Sardegna ho già chiuso un ristorante che era sempre pieno perché, ogni giorno, dico ogni giorno, arrivavano un controllo, o un controllore. Ma che Paese è diventato, che Paese sta diventando l’Italia di Monti e dei suoi tecnici?».
Non sforziamoci di trovare la risposta perché ancora una volta, l’ex manager della Formula 1, la risposta pronta ce l’ha già, ed è un preciso atto di accusa: «Io sono convinto che questo governo abbia innescato oramai una sorta di odio sociale perché l’Italia oramai non è soltanto il Paese con le tasse più alte da pagare è anche il Paese dove, se un cittadino possiede uno yacht, deve essere per forza un evasore fiscale anche se invece le tasse le paga fino all’ultimo centesimo. Così quando arrivi in porto per attraccare, ti saltano addosso come se fossi un bandito o un ladro. Io dico e ripeto sempre che le tasse vanno fatte pagare, certo. Facciamo pagare le tasse e facciamole pagare a tutti in modo equo e proporzionale ma poi mettiamo in condizione gli imprenditori di investire. Ma non lo sa Monti che la gente, soprattutto la gente di un certo tipo, quella che ha soldi e porterebbe tanti bei soldi in Italia, vuol divertirsi, anzi, ha il diritto di divertirsi quando va in vacanza?».
Già, forse non lo sa. Però gli indirizzi giusti ci pensa l’inossidabile Flavio, re delle notti che non finiscono mai, a ricordarli eventualmente al premier. A Saint Tropez si va alla Cave mentre a Porto Cervo, Cortina d’Ampezzo e Monte Carlo hanno sempre fatto faville i suoi Billionaire.

Tutti locali dove manager, star e starlettine, in questi anni si sono messi in coda per entrare a bere un drink e sperare di venire paparazzate per riuscire a salire sulla rampa di lancio della notorietà. Ma adesso che la festa sta per finire è meglio che si procurino tutti un biglietto, anche low cost. Per Marbella.

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