Un manifesto in 10 punti, che dice "no alla riforma Fornero". E che annuncia la creazione dei "Comitati anti-riforma" su scala nazionale. È quanto presentato da Renato Brunetta, deputato Pdl, che sottolinea come ancora non si sia giunti al termine del percorso di riforme di mercato da applicare in Italia.
"Ce l’ha chiesto l’Europa, con la lettera della Bce del 5 agosto 2011; si è impegnato a realizzarlo il governo Berlusconi; lo ha ribadito il presidente Monti nel programma di governo", scrive l'ex ministro.
Secondo Brunetta fondamentale sarà "restituire certezza alle imprese e metterle nelle condizioni di valutare ex ante costi e benefici delle diverse scelte produttive e di investimento, nonchè nella possibilità di attrarre investimenti esteri". E, buoni propositi a parte, "il governo ha prodotto un disegno di legge di riforma del lavoro che risponde in termini contraddittori a queste esigenze".
Non saranno sufficienti "le lievi modifiche all'articolo 18", che non portano certezze nel caso di interruzione del rapporto tra datore di lavoro e lavoratore. "Il governo ha ceduto ai veti ideologici del cattivo sindaco. Un’occasione mancata, un compromesso al ribasso, un peggioramento della legge Biagi e della precedente legge Treu, che avevano dato indubbi risultati".
La situazione italiana - sottolinea Brunetta - è stata notata anche dagli interlocutori internazionali, "a nostro esclusivo danno". Il mondo delle imprese "ha espresso il proprio dissenso".
"O il provvedimento risolve i problemi, aumenta la fiducia a livello internazionale ed è quindi meritevole di fiducia oppure è insufficiente, inefficace e necessita di aggiustamenti. Siamo in uno stato di confusione mentale inaccettabile".E conclude: "Questa legge è contro i giovani, contro le imprese, contro il futuro del nostro Paese".
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