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Bufera e veleni a Palermo: Messineo rischia il procedimento disciplinare

IIl ministro Severino e il procuratore generale della Cassazione hanno aperto l'istruttoria per l'eventuale procedimento contro il procuratore capo, indagato a Caltanissetta per rivelazione di notizie riservate

Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo
Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo

Un atto dovuto, certo. Ma una nuova bufera, con relativi veleni, che si abbatte sul Palazzo di Giustizia di Palermo. Il Guardasigilli Paola Severino, e contestualmente anche il procuratore generale della Cassazione, hanno avviato l'istruttoria a carico di Francesco Messineo, il procuratore capo del capoluogo siciliano finito sotto inchiesta, a Caltanissetta, per rivelazione di notizie riservate, dopo essere stato intercettato, al telefono con un amico indagato, da uno dei suoi vice, l'ex procuratore aggiunto quasi candidato premier Antonio Ingroia.

Un atto dovuto, si diceva, dopo che la procura di Caltanissetta, competente per i magistrati del distretto di Palermo, ha iscritto il procuratore nel registro degli indagati. Come prevede la prassi, dopo la comunicazione dei pm nisseni dell'inchiesta aperta a carico del magistrato, il ministro di Giustizia e il procuratore generale della Cassazione hanno avviato l'istruttoria. Il ministro l'affiderà all'ispettorato perché faccia gli accertamenti preliminari. All'esito dell'istruttoria saranno il Guardasigilli e il pg, per le rispettive competenze, a decidere se avviare un eventuale procedimento disciplinare. Il fascicolo Messineo è anche sul tavolo del Csm, che dovrà decidere se esistono gli estremi per un eventuale trasferimento del capo della Procura per incompatibilità ambientale. E già a Messineo - che si dice innocente e rivendica la correttezza del suo operato - l'apertura dell'inchiesta è costata la rinuncia, fatta da lui immediatamente, ad un incarico prestigioso, quello di procuratore generale di Palermo. Una scelta obbligata, visto il guaio giudiziario in corso, che è andata a tutto vantaggio dell'altro candidato di punta, l'ex procuratore aggiunto di Palermo e attualmente procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, che è risultato il più votato dalla commissione Incarichi direttivi del Csm.

Messineo, già ascoltato su sua richiesta a Caltanissetta, ha respinto ogni addebito.

Ma intanto la procura nissena ha ascoltato ieri, come testimoni, due giornalisti che si sono occupati dell'inchiesta sul procuratore capo, Salvo Palazzolo di Repubblica e Lara Sirignano dell'agenzia Ansa.

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