Calcioscommesse, in cella Mauri e Milanetto Indagati Conte, Vieri, Criscito e Bonucci

Arresti e perquisizioni in tutta Italia nell'indagine della procura di Cremona. Blitz al ritiro della Nazionale (gallery). Indagato Criscito: partecipò a un summit con ultrà e pregiudicati bosniaci (gallery). Ma il difensore azzurro: "Incontro coi tifosi". I giocatori coinvolti: in cella il capitano della Lazio Mauri e l’ex del Genoa Milanetto. La Lazio: "Estranei ai fatti". L'allenatore della Juve nei guai. Bonucci resta tra i convocati per l'amichevole di domani. Prandelli: "Se sta bene è nei 23 per gli Europei". Videoeditoriale di Giuseppe De Bellis

Calcioscommesse, in cella Mauri e Milanetto Indagati Conte, Vieri, Criscito e Bonucci

Nuova bufera sul calcio italiano. Questa mattina all'alba il capitano della Lazio Stefano Mauri, l’ex giocatore del Genoa, ora al Padova, Omar Milanetto e il calciatore dell’Albinoleffe Matteo Gritti sono stati arrestati dalla polizia. Gli agenti hanno fatto un blitz al ritiro della Nazionale, nel centro sportivo di Coverciano, per raggiungere il difensore azzurro Domenico Criscito che è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Tra gli indagati ci sono anche l’allenatore della Juventus Antonio Conte, il difensore (sempre della Juventus) Leonardo Bonucci e l'ex di Milan, Inter e Juve, Christian Vieri. Bonucci resta tra i convocati per l'amichevole di domani contro il Lussemburgo. "Se sta bene, domani sarà nella lista dei 23 per l’Europeo", assicura il ct Cesare Prandelli.

La procura di Cremona chiude la seconda tranche dell'inchiesta sulle scommesse nel calcio, ma lascia aperte numerose altre piste. Tanto che lo stesso procuratore di Cremona Roberto Di Martino ha già fatto sapere che sarà "impossibile andare avanti all’infinito con questa inchiesta" dal momento che la procura "non è in grado di farlo". I diciannove provvedimenti restrittivi, emessi dal gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nell’ambito dell’inchiesta "Last Bet", sono stati portati a termine dagli agenti di diverse squadre mobili e del Servizio centrale operativo. Anche gli indagati di questa nuova tranche dell’inchiesta devono rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva: farebbero, infatti, parte di una organizzazione transnazionale dedita alle combine degli incontri di calcio. Gli investigatori avrebbero, infatti, ricostruito che calciatori come Mauri e Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle proprie squadre. "In occasione di Lecce-Lazio i giocatori delle squadre, fra cui Mauri, sarebbero stati corrotti con 600 mila euro", ha spiegato Di Martino sottolineando che quella partita fruttò all’organizzazione un guadagno di 2 milioni.

Agli atti dell’indagine c'è proprio un dettagliato resoconto di un summit, fatto all'interno di in un ristorante genovese il 10 maggio dello scorso anno (qualche giorno prima della partita Lazio-Genova), a cui parteciparono, oltre a Criscito, l'attaccante del Genoa Giuseppe Sculli, per il quale il gip non ha accolto la richiesta di arresto, un pregiudicato bosniaco e due dei maggiori esponenti degli ultrà del Genoa (le fotografie del summit). A sua difesa Criscito ha spiegato di "essere andato solo a un incontro con i tifosi dopo un derby perso" senza poter conoscere l’identità di tutti. Ad ogni modo Demetrio Albertini ha già fatto sapere che il nome del calciatore non compare nella lista dei convocati azzurri per gli europei che inizieranno fra pochi giorni.

Il coinvolgimento di Conte è dovuto al periodo in cui allenava il Siena. È stato il calciatore Filippo Carobbio a chiamarlo in causa per la partita Novara-Siena giocata il 30 aprile dell'anno scorso. "Conte - aveva raccontato Carobbio - ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio". Antonio De Rencis, avvocato di Conte ha spiegato che l'allenatore è "fortemente determinato a dimostrare la totale estraneità ai fatti". Le perquisizioni che hanno coinvolto Conte e il presidente del Siena Massimo Mezzaroma (anche lui indagato) riguardano sette o otto partite del campionato 2010-2011 che sono sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Per queste ragioni le perquisizioni hanno riguardato non solo i giocatori, ma anche i dirigenti. "Il Siena - hanno spiegato - è il club nei cui confronti c’è maggiore attenzione". Nell’ordinanza di custodia cautelare, tuttavia, il gip Guido Salvini ha spiegato che il coinvolgimento di Conte è ancora "tutto da verificare".

All'ex bomber della Nazionale Beppe Signori, invece, la procura di Cremona contesta il reato di riciclaggio, in concorso con l'ex calciatore Luigi Sartor, l'amico Luca Burini e il suo commercialista Daniele Ragone. Il denaro che proveniva dalle scommesse veniva mosso attraverso una società con sede a Panama. Gli inquirenti hanno individuato società facenti capo a Signori su cui sono stati versati oltre 700mila euro. "In queste società - ha detto Di Martino - sono transitati prima 289 mila euro e poi 489 mila, quest’ultimo importo ipotizziamo sia il corrispettivo per la partita Brescia-Lecce".

Nel mirino degli inquirenti ci sono anche cinque cittadini ungheresi che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia, facevano parte di una "cellula" che riferiva direttamente al boss dell’organizzazione criminale, il singaporiano Eng Tan Seet, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso dicembre.

La cellula degli ungheresi si sarebbe sostituita al gruppo degli "zingari", che negli scorsi mesi era stato decimato dagli arresti, per continuare a manipolare gli incontri del campionato di calcio in Italia. Gli investigatori hanno, infatti, accertato numerosi contatti tra i calciatori e gli emissari del gruppo, proprio in occasione degli incontri da truccare.

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