Politica

Cari ministri Pdl, nuova giustizia o si torni al voto

E sulla decadenza del Cavaliere gli azzurri dovrebbero disertare la votazione al Senato

Un appello ai ministri del Pdl perché impongano al governo come priorità la riforma della giustizia. È questo il tema cen­trale dell’editoriale, tratto dal sito della testata, del direttore di «Tempi» Luigi Amicone e che pubblichiamo di seguito.

Gentile ministro e vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano, gentili ministri del Pdl, con l'approvazione da parte della Giunta per il regolamento del Senato dello scrutinio palese per il voto sulla decadenza dell'eletto Silvio Berlusconi, si è passato ogni segno per quanto riguarda il rispetto delle regole democratiche e della lealtà di qualsivoglia competizione politica, come del resto segnala anche il malumore di diversi esponenti del Partito democratico.
Si calpesta un regolamento parlamentare in vigore dagli albori della Repubblica al solo scopo di distruggere definitivamente il «nemico» Berlusconi, tuttora leader di un partito che rappresenta milioni di cittadini italiani. Purtroppo questo fatto rivela la fondatezza di un sospetto che ha accompagnato il confronto-scontro politico in questi anni e cioè che vi sono forze che hanno anteposto l'ostilità all'avversario rispetto a ogni autentico interesse del Paese.
È perciò difficile continuare a riconoscere nella sinistra che ha dato vita e partecipa con il Pdl alle larghe intese una sincera volontà collaborativa e propositiva. A questo punto è necessario che Enrico Letta e il suo partito facciano definitivamente chiarezza e dimostrino che intendono davvero lavorare nel governo per il bene comune o non piuttosto per le ambizioni personali di qualcuno e per l'eliminazione dell'alleato.
A tale scopo ci sembra utile indispensabile intraprendere due azioni.
1. Dopo quanto è avvenuto in sede di Giunta, il Pdl non dovrebbe neppure presentarsi in Senato per una votazione, quella sulla decadenza di Berlusconi, che non si svolgerà secondo le regole e i princìpi costituzionali ai quali esse si ispirano. Vogliono utilizzare la legalità come proprietà di una parte e usarla come clava sugli avversari? Bene, lo facciano votando come si vota nei regimi a partito unico e se ne assumano la responsabilità di fronte al popolo.
2. È venuta l'ora di spazzare via ogni ambiguità in merito alle priorità che questo governo si impone, se è davvero convinto che stabilità e pace siano le condizioni per tirare fuori il Paese dal caos e dalla drammatica situazione economica in cui si trova. Gli episodi di conflitto e di stravolgimento dei più elementari princìpi democratici che si registrano ogni giorno documentano l'urgenza di inserire la riforma della giustizia nel più ampio quadro delle riforme istituzionali. Vuole Letta finalmente portare a termine, e subito, queste riforme? Se la risposta è sì e si traduce immediatamente in misure concrete, vale la pena che questo governo vada avanti e che tutte le forze democratiche sacrifichino i propri interessi per l'obiettivo.

Se la risposta è no, o se continua il gioco della reticenza, della dissimulazione e del rinvio, tanto vale non perdere altro tempo e restituire la parola al popolo.
@LuigiAmicone

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