Roma - Il governo punta sul mattone. Dopo due settimane a caccia di una copertura adeguata, l'esecutivo ha portato al consiglio dei ministri il provvedimento con l'attesa conferma dei due bonus per le ristrutturazioni. Con una sorpresa. L'ecobonus, cioè la detrazione per gli interventi di efficienza energetica è stato aumentato, portandolo dal 55% della precedente versione al 65%. Nella nuova versione sarà concentrato sugli «interventi strutturali sull'involucro edilizio». Quindi tamponature per isolare gli edificio e ridurre il fabbisogno di energia.
Altra novità, l'incentivo sarà l'ultimo. Non ne sono previsti altri. La finestra di tempo è dal primo luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 per i privati cittadini e fino al 31 dicembre 2014 per le ristrutturazioni dell'intero edificio, quindi se a richiederlo sono i condomini.
La versione entrata al Consiglio dei ministri ieri mattina prevedeva uno sconto ancora più consistente, del 75%, poi per problemi di copertura la percentuale è stata ridotta. La cifra complessiva, ha spiegato il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, è di 230 milioni di euro all'anno per dieci anni. Il picco di richieste arriverà nel 2015. Per il primo periodo la copertura arriverà da un aumento dell'Iva sui prodotti editoriali venduti assieme a quelli editoriali. Gadget accompagnati da pubblicazioni spesso fasulle proprio di pagare un'imposta più bassa. Passeranno da un'Iva al 4% a quella ordinaria del 21%. Le bevande da distributore passeranno dal 4% al 10%.
Del pacchetto fa parte anche la conferma della detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie che scadeva in giugno e sarebbe tornata al 36%. In questo caso la novità è che il governo ha deciso di includere anche gli arredi fissi e gli interventi per mettere gli edifici in regola con le normative antisismiche.
Lo sconto del 50% vale per le ristrutturazioni edilizie fino a un ammontare complessivo non superiore a 96.000 euro, rispetto ai 48.000 del vecchio bonus del 36%. Anche per il bonus dei mobili c'è un tetto massimo alla spesa che è di 10mila euro. Il bonus fiscale massimo è quindi di 5.000 euro.
I due bonus avranno un effetto positivo sull'economia. Si stima un «primo impatto macro superiore a un decimo di punto percentuale nella seconda metà dell'anno». Ci saranno, ha spiegato Saccomanni, «benefici anche in futuro perché questi interventi potranno liberare il potere di acquisto delle famiglie». Da solo, il bonus per le ristrutturazioni e gli arredi secondo il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, mobiliterà due miliardi di euro in sei mesi.
La copertura dei bonus casa grazie all'Iva potrebbe essere un'anticipazione di quello che succederà nei prossimi mesi. Per finanziare il blocco dell'aumento dell'aliquota ordinaria dal 21 al 22% il governo potrebbe ricorrere ad aumenti selettivi, come quelli decisi ieri per gadget e bevande. «Stiamo valutando tutte le opzioni», ha detto ieri Saccomanni.
Partita aperta anche sull'Imu. Le notizie sui dubbi dei tecnici e l'intervista rilasciata ieri da Saccomanni al Sole 24Ore hanno provocato la reazione del Pdl, che punta sull'eliminazione dell'imposta. Silvio Berlusconi ha assicurato che i soldi ci sono. «Niente scherzi sull'abolizione della tassa sulla prima casa. I soldi per eliminarla ci sono, e bisogna evitare anche l'aumento dell'Iva a luglio», ha ribadito Daniela Santanchè. Strada in salita anche per il taglio del cuneo fiscale.
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