Roma - Un salasso sulla casa con aumenti delle tasse fino al 72%, penalizzati i proprietari che non riescono affittare le case e disincentivi alla compravendita di immobili e alle costruzioni. Poi un sistema di tasse locali sempre più complicato. Il giudizio delle associazioni dell'edilizia e delle costruzioni sulla legge di Stabilità è, se possibile, più pesante e negativo di quelli dei «falchi» della maggioranza o comunque dei critici, come il capogruppo del Pdl Renato Brunetta che ieri ha provocatoriamente lanciato la battuta: «Ridateci l'Imu di Monti».
Il giro di audizioni parlamentari di ieri sulla ex finanziaria è stata una cartina di tornasole sugli umori del mondo dell'economia, in particolare sulle misure che riguardano la casa. Se la legge non cambierà in Parlamento, «determinerà aumenti di tassazione sugli immobili che potranno portare a quasi 10 miliardi di euro di gettito in più rispetto al 2013», ha denunciato il segretario generale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. I costruttori dell'Ance hanno quantificato l'aggravio sui cittadini. La riforma della fiscalità immobiliare, con l'introduzione del Trise, «comporta un rilevante aumento della tassazione sia con riferimento all'abitazione principale sia sulle seconde case sfitte, quantificabili rispettivamente pari al 72% e al 19%», ha spiegato il presidente Paolo Buzzetti.
Certi gli svantaggi per i contribuenti. Ma anche per le aziende visto che la legge «rappresenta un sicuro disincentivo all'investimento immobiliare». Critica respinta, per quanto riguarda le infrastrutture, dal ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi per il quale «c'è un cambio di passo assolutamente innovativo. Nel giugno 2013 - ha ricordato il ministro - abbiamo messo 3 miliardi di euro di cassa per rilanciare il sistema delle infrastrutture, altri tre da dedicare alle grandi, medie e piccole opere che non si esauriscono nei 5 mesi del 2013, ma avranno incidenza sul bilancio 2014». Ci saranno anche ripercussioni sul mercato degli affitti, per colpa della tassa che il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani definisce «gravosa e iniqua» sugli immobili sfitti. «Se la norma non verrà cambiata ci saranno quattro tributi in più per una fattispecie che consiste in immobili abitativi che soprattutto in questa fase i proprietari non riescono ad affittare». Il governo, secondo il presidente di Confedilizia ha mancato l'obiettivo di una semplificazione e la sfida di realizzare una vera tassa sui servizi. La nuova Tasi, avrà la stessa base imponibile dell'Imu. In altre parole resterà una patrimoniale.
Più positivo il giudizio dell'Abi, l'associazione delle banche, in particolare sulle misure che riguardano la fiscalità sulle perdite degli istituti di credito. Negativo il giudizio dei sindacati che hanno confermato lo sciopero generale come «strumento di pressione». Anche se, ha annunciato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, «se Letta ci convoca e mette mano alle scelte fatte lo sciopero lo smontiamo». Per i sindacati è centrale la questione della tassazione sul lavoro.
E ieri in un vertice tra il premier Enrico Letta, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e il vicepremier Angelino Alfano, è stata confermato che a decidere la platea di chi godrà del (limitato) taglio al cuneo fiscale sarà il Parlamento. Decisione annunciata e che rischia di compromettere ulteriormente l'efficacia del mini taglio al costo del lavoro, pari a circa dieci miliardi di euro in tre anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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