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Il Cav sfida i pm: rivolta se mi arrestano

Ricorso dei legali contro l'interdizione: "Pena spropositata"

Il Cav sfida i pm: rivolta se mi arrestano

Roma - Berlusconi sfida giudici e sinistra: «Possono controllarmi il telefono, mi hanno già tolto il passaporto e possono arrestarmi quando vogliono. Ma io non ho paura: se lo fanno ci sarà la rivoluzione». Il Cavaliere rilascia una lunga intervista alla radio francese Europe 1 nella quale mostra i muscoli: «Non si può mettere in prigione una persona che sta per fare una campagna elettorale contro una maggioranza che ha usato il suo braccio giudiziario per tentare di eliminarmi dalla scena politica». Certo, dice l'ex premier: «Sono in una situazione di debolezza personale che può però rivelarsi una forza. Se mi verranno imposti gli arresti domiciliari con l'impedimento di fare politica, vorrà dire che in Italia non c'è più la libertà».

Berlusconi si sente già in campagna elettorale: «Resterò ancora il presidente del mio partito e abbiamo l'intenzione di convincere i 24 milioni di elettori che non hanno ancora deciso di votare a sinistra». Letta ha il fiato corto e Berlusconi ribadisce che chiederà a gran voce il ritorno alle urne: «Letta non ha mantenuto le sue promesse - dice - Il governo non è più eletto dal popolo e, siccome il 24 maggio si voterà per le Europee, chiediamo di avere nello stesso giorno anche le elezioni politiche». Coup d'État, colpo di Stato. In francese ribadisce che l'Italia ha subito non uno ma quattro golpe. Il primo nel '94, poi nel '96, quindi nel 2011 e per finire con il voto sulla decadenza. Decadenza a seguito di una condanna assurda: «Sono il primo contributore dello Stato e nessuno può pensare che ho evaso tasse. Ma sono assolutamente sicuro che alla fine sarò assolto». Berlusconi punta alla revisione del processo: «Voglio riuscire ad ottenere in poco tempo una revisione della sentenza politica, assolutamente ingiusta, che è stata la fine di un percorso assolutamente incredibile per velocità: otto mesi quando normalmente la giustizia italiana richiede otto anni». Due le strade: «La revisione in Italia e il ricorso alla Corte del Lussemburgo». Sul fronte giustizia, invece, i legali del Cavaliere hanno già depositato il ricorso in Cassazione sulla pena accessoria di 2 anni dai pubblici uffici: «È sproporzionata», sostengono.
Quindi il Cavaliere graffia la Merkel: «Il Cancelliere fa l'interesse del suo Paese: la Germania vuole una politica per l'Europa che vada nel suo interesse»; ma, per cortesia, sorvola su Sarkozy: «Prochaine question? Prossima domanda?», risponde all'intervistatore.

Insomma, un Berlusconi pronto all'ennesima battaglia elettorale. Infatti è sul partito che butta molte delle sue energie. Un partito che ieri ha visto un due nuovi ingressi: il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e il fratello Roberto. In Forza Italia intanto si continua a mormorare. Vanno bene i club, vanno bene i volti nuovi ma la base pressa: «Sui territori mancano punti di riferimento. Occorrono referenti politici, pena il rischio di emorragie interne». Ecco perché Berlusconi è intenzionato a nominare i nuovi coordinatori regionali dopo la scissione con il Ncd. Ma siccome la materia è delicata e i posti sono ambiti, Berlusconi avrebbe proposto: «Ogni Regione avanzi un nome. Se è condiviso, per me va bene. Altrimenti, se i nomi sono due, decideremo in un secondo momento». Altre nomine pesanti sono quelle del Comitato di presidenza e dei capi dei dipartimenti.

Anche in questo caso, tuttavia, il risiko è rinviato alla settimana prossima con la convocazione dell'Ufficio di presidenza.

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