Centrale Tirreno Power sequestrata: "Non rispettati limiti sulle emissioni"

Aperti due filoni di inchiesta per disastro ambientale ed omicidio colposo: i fumi della centrale avrebbero provocato in meno di 10 anni la morte di oltre 400 persone

Centrale Tirreno Power sequestrata: "Non rispettati limiti sulle emissioni"

Il gip del tribunale di Savona, Fiorenza Giorgi, ha accolto la richiesta della procura di sequestrare la centrale elettrica a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. Dagli accertamenti svolti sarebbe emerso il mancato rispetto di alcuni limiti imposti dall'Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Per mettere a riposo i gruppi a carbone serviranno una ventina d'ore: sei per completare lo spegnimento e altre quindici per smaltire il carbone all’interno dei gruppi.

Sull’attività di Tirreno Power sono aperti due filoni d’inchiesta, una per disastro ambientale e una per omicidio colposo. Risultano indagati per disastro ambientale Giovanni Gosio ex direttore generale, dimessosi alcune settimane fa, e il direttore dello stabilimento Pasquale D’Elia. Ci sarebbe anche un terzo indagato di cui non si conosce il nome. Secondo la procura di Savona, che tre settimane fa ha acquisito un verbale dell'Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale (Ispra) del ministero dell’Ambiente redatto durante una visita di routine, i fumi della centrale hanno causato 442 morti tra il 2000 e il 2007. Per il procuratore Granero la centrale avrebbe causato anche "tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini sarebbero stati ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d’asma tra il 2005 e il 2012". L’azienda si è sempre difesa sostenendo che gli studi dei consulenti di parte hanno delle "criticità". "Non sono mai state sottoposte a un contraddittorio, non si comprende quale sia stato il metodo di valutazione di esposizione agli inquinanti - ha spiegato l'azienda - tale mancanza di chiarezza è accompagnata dall’assenza della doverosa analisi di robustezza, di sensitività e quindi di affidabilità globale del metodo adottato. Anche per questo motivo non si può affermare in concreto alcun nesso di causalità tra morti, malattie ed emissioni".

Secondo la Tirreno Power, nelle perizie dei consulenti della procura mancherebbe anche lo studio della ricaduta a terra delle particelle inquinanti.

La Tirreno Power è controllata al 50% da Gdf Suez, al 39% da Sorgenia, società del gruppo Cir che fa capo a Carlo De Benedetti, al 5,5% Hera e al 5,5% Iren.

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