Chi arriva dalla Cina e chi cammina 38 giorni. Il mondo in San Pietro

Atteso un milione di persone. Lunghe code alle tombe dei santi. Spopola la maglietta con la scritta "Io c'ero"

Chi arriva dalla Cina e chi cammina 38 giorni. Il mondo in San Pietro

Roma - Tra le migliaia di bandiere in piazza San Pietro c'è anche quella della Cina. È tenuta in mano da un seminarista di 24 anni, che ha voluto partecipare a tutti i costi alla doppia canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII. E poi ancora le bandiere polacche, quelle argentine, quelle del Messico, del Paraguay. Dopo la preparazione, l'attesa e la veglia, oggi è il grande giorno: la Chiesa ha due nuovi santi, Karol Wojtyla e Angelo Roncalli. Una grande festa della fede, a San Pietro, per quello che è considerato un evento senza precedenti. Via della Conciliazione e piazza San Pietro si sono trasformate in un bivacco; una fiumana di fedeli, con canti e animazione, ha movimentato l'area vaticana per l'intera giornata e per tutta la notte.

Sono arrivati davvero da ogni angolo del Pianeta. Principalmente dalla Polonia - 1.700 pullman - e da Bergamo, la città natale di Angelo Roncalli. Tra i polacchi c'è anche Adam Uliczny, 45 anni, che ha percorso 1.900 chilometri a piedi, da Lublino fino a Roma, passando dai luoghi cari a Papa Wojtyla: Wadowice, la città natale, Cracovia, la sua sede cardinalizia, e Czestochowa, che ospita la Madonna Nera a cui Giovanni Paolo II era legatissimo. «È il mio omaggio a un grande Papa - dice Adam - Sono in cammino da 38 giorni. Non potevo mancare. È grazie a lui se la mia fede si è riaccesa».

Su via della Conciliazione e a piazza San Pietro c'è un gran via vai: preghiere, animazioni, canti e danze per il grande evento. Ieri centinaia di migliaia di pellegrini si sono messi in coda per raggiungere la tomba dei due santi, all'interno della Basilica vaticana. Poi dalle 19 l'area è stata sgomberata dalle forze dell'ordine per le operazioni di bonifica e i fedeli si sono riversati nelle chiese del centro della Capitale per la lunga notte bianca di preghiera. Le strade si sono trasformate in «dormitori»: tantissimi i papaboys che si sono accampati con sacco a pelo lungo le vie intorno a San Pietro. Dalle 5.30 i varchi si sono aperti per consentire a tutti l'afflusso.

Per la canonizzazione di questa mattina sono attesi oltre un milione di fedeli. Sul sagrato siederanno 97 capi delegazioni di tutto il mondo. Dai quattro paesi dei rispettivi Papi (Argentina, Germania, Italia e Polonia) ci saranno: il presidente della Camera dell'Argentina, il vicepresidente del Bundestag tedesco, il presidente Giorgio Napolitano e il presidente polacco, Komorowski. A concelebrare 150 cardinali e 700 vescovi, e le preghiere dei fedeli verranno lette anche in arabo e cinese.

Tra i numerosi pellegrini, alla celebrazione di questa mattina, c'è anche Marek Schramm, proprietario della berlina che fu del cardinale Karol Wojtyla, una M20 FSO di fabbrica polacca del periodo comunista, che ha percorso più di 2mila chilometri da Berlino a Roma. Oggi incontrerà Papa Francesco per omaggiarlo dell'orologio dell'auto, fermo alle 21.37, ora della morte del Papa polacco. Presenti più di 4mila giovani dell'Associazione Papaboys di tutto il mondo.

«Essere in piazza dopo una notte di preghiera - dice il presidente Daniele Venturi - è il nostro grazie a Giovanni Paolo II che per noi era già santo

in vita. Oggi anche la Chiesa conferma la santità di un uomo straordinario». E per l'occasione è stato inventato anche un nuovo gadget: una maglietta rossa con la scritta «Io c'ero». Davvero per tanti fedeli è stato così.

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