La clandestinità non sarà più reato

Roma Letta ed Alfano insieme a Lampedusa per onorare le vittime del naufragio ma divisi e contrapposti sulla modifica della legge Bossi-Fini. Ieri la Commissione Giustizia del Senato ha fatto un primo passo verso l'abolizione del reato di clandestinità. É stato approvato un emendamento di M5S in questo senso con il parere favorevole del governo, confermato dal sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri proprio mentre il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, da Lampedusa ribadiva la sua contrarietà a qualsiasi modifica della Bossi-Fini, giudicandola inutile.
Ieri a Lampedusa è stata la giornata della vergogna e delle contestazioni. «Vergogna, assassini, andate a vedere come vivono i profughi nel centro d'accoglienza», un gruppetto di pescatori ha accolto così il premier, Enrico Letta e il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, appena sbarcati a Lampedusa insieme con il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso e il commissario europeo per gli Affari Interni, Cecilia Malmstrom. Letta contestato ha confessato di aver provato «profonda vergogna» dopo aver saputo che i superstiti erano stati indagati per il reato di clandestinità. Ma ha provocato così l'indignazione dei magistrati che si sono sentiti messi sotto accusa. La Procura di Agrigento ha subito fatto notare al premier di «essere obbligata ad iscrivere gli immigrati che arrivano in Italia nel registro degli indagati per immigrazione clandestina come prevedono le regole volute dal Parlamento».
E proprio mentre Letta prometteva di «affrontare il tema della legge Bossi-Fini nel governo» in Parlamento nell'ambito di una discussione in commissione Giustizia è passato un emendamento dei senatori Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi che di fatto cancella il reato di immigrazione clandestina. «La sanzione penale -spiega il sottosegretario Ferri- appare sproporzionata ed ingiustificabile». Immediata la reazione della Lega ,contraria alle modifiche approvate con ilvoto favorevole di Pd e Pdl e appoggiate dal parere favorevole del governo e mentre poche ore prima un altro membro del governo, Alfano, osservava che «cambiare la legge Bossi-Fini non è la soluzione».
Intanto purtroppo la conta delle vittime del naufragio continua a salire. Sono 302 i corpi recuperati, 9 i bambini. Per loro si faranno i funerali di Stato mentre ancora non è stato deciso un luogo per la sepoltura.
Barroso si è detto «scioccato» ed ha promesso che mai cancellerà dalla sua mente l'immagine di tutte quelle bare, le bianche in prima fila con i fiori e un orsetto di peluche. Mai dimenticherà quella donna ritrovata in fondo al mare con il figlioletto appena nato, il cordone ombelicale ancora non reciso. E anche la Malstrom esprime un sentimento di vergogna di fronte allo spettacolo di quelle bare «non degno dell'Europa».
Ancora vergogna dunque. Ma dalla vergogna si dovrà passare ai fatti. I lampedusani non si fidano perchè da troppo tempo hanno sentito molte, moltissime parole ma poi in mezzo al mare a soccorrere migliaia di disperati si sono sempre ritrovati soli. Ora sperano che uno spiraglio si sia finalmente aperto. Barroso annuncia 30 milioni di euro aggiuntivi per l'Italia per affrontare l'emergenza. Intanto ieri il Consiglio dei ministri ha varato un decreto che allunga il periodo di permesso per i rifugiati ed ha previsto ulteriori stanziamenti per il fondo immigrazione e per i minori stranieri. Soltanto rattoppi che arrivano tardi a fronte dell'enorme falla che si è aperta in tanti Paesi africani. La soluzione va trovata in Europa.

Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha ribadito a Cracovia durante il meeting con i capi di Stato. Il prossimo vertice Ue fissato per il 24 ed il 25 ottobre affronterà il tema immigrazione. Due giorni prima, il 22, toccherà a Letta riferire alla Camera.

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