Compravendita senatori, Rossi: "Mi offrirono soldi per passare con Berlusconi"

Al processo depone anche la Finocchiaro: "Quello di De Gregorio caso grave"

Compravendita senatori, Rossi: "Mi offrirono soldi per passare con Berlusconi"

"In cambio del mio passaggio al centrodestra, l’ex senatore Antonio Tomassini mi offrì una somma di denaro che, mi disse non avrebbe cambiato la vita del presidente Berlusconi, ma la mia sì". Lo ha detto in aula l’ex senatore Paolo Rossi sentito come teste nel processo per la presunta compravendita di senatori.

Paolo Rossi ha spiegato che Tomassini, ginecologo di sua moglie e come lui ex esponente della Dc, lo invitò a casa sua. Credendo di dover discutere di problemi relativi a Varese, la città nella quale vivono entrambi, vi andò. Il collega, tuttavia, cominciò a parlare di politica. "Mi disse che il governo Prodi non aveva futuro e che per Berlusconi era assolutamente fondamentale tornare a fare il Presidente del Consiglio, perchè era una cosa che sentiva molto". Per questo motivo, ha affermato Rossi, Tomassini gli offrì del denaro, assicurandogli che ad horas avrebbero potuto raggiungere Berlusconi a Villa Certosa, in Sardegna, per perfezionare l’accordo.

Al processo che si sta svolgendo a Napoli ha deposto anche la senatrice Anna Finocchiaro (Pd): "I senatori Paolo Rossi e Nino Randazzo mi raccontarono di essere stati avvicinati da persone che chiesero loro di passare dal centrosinistra al centrodestra". Rispondendo alle domande dei pm Milita e Woodcock, Finocchiaro ha spiegato che Randazzo, eletto in Australia, le raccontò di essere stato avvicinato all’aeroporto di Fiumicino da un imprenditore che lo invitò a incontrare Silvio Berlusconi. Nel caso di Rossi, a contattarlo fu il senatore Tomassini, suo concittadino e conoscente. "Rossi - ha detto - si aspettava di dover affrontare problemi della loro città e rimase sgomento quando gli fu chiesto di cambiare schieramento.

Mi riferì che, in cambio del passaggio al centrodestra, gli avevano offerto un posto in Mediaset". E sul caso del senatore Sergio De Gregorio aggiunge che fu "un caso molto grave" e diverso da altri cambi di gruppo verificatisi in Parlamento.

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