Così l'industria militare ha migliorato la nostra vita

Il Parlamento è diviso sull'acquisto dei caccia, ma dimentica che grazie alla ricerca a scopi bellici sono nate numerose invenzioni

Così l'industria militare ha migliorato la nostra vita

Una tra tutte, la carne in scatola. Il primo a trovarsi con la necessità di garantire per lunghi periodi i vettovagliamenti a intere armate dispiegate a migliaia di chilometri da casa, e senza possibilità di sufficienti approvvigionamenti sul posto, fu Napoleone. All'epoca delle sue campagne risalgono i primi passi in questo senso: come l'invenzione del metodo di conservazione ermetica dei cibi ad opera del francese Nicolas Appert. Negli anni '50 dell'800 l'esercito piemontese sperimenta l'utilizzo del «lesso in scatola» con il corpo di spedizione in Crimea. E a portare definitivamente la carne in scatola in Italia è un altro militare: il colonnello Ettore Chiarizia, nel 1929.

Cosa c'entrano Hiroshima e Nagasaki con le pentole antiaderenti? Se le forze armate statunitensi non avessero chiesto all'azienda chimica DuPont di cominciare a produrre grandi quantità di politetrafluoroetilene (il Teflon), necessario a costruire la prima bomba atomica della storia, oggi cucinare un'omelette sarebbe un'impresa più complicata. E per restare in tema di materiali di uso comune, c'è il nylon. Leggenda vuole che sia stato inventato per sopperire all'embargo imposto dal Giappone sulla seta cinese (con la quale, tra l'altro, si fabbricavano i paracadute) durante la II Guerra Mondiale. Il brevetto, in realtà, risale al 1938, ma senza le gigantesche commesse belliche americane non sarebbe forse diventato di uso così comune. E addio ai seducenti collant di Sofia Loren in Ieri, oggi, domani.

Ormai il navigatore satellitare è diventato un compagno di viaggio indispensabile, tanto da essere offerto di serie non solo sulle automobili, ma persino sugli smartphone. Ma il Global Positioning System (GPS) che permette di farlo funzionare è stato inventato nei primi anni '70 su commissione del Dipartimento della Difesa statunitense per scopi militari. Sempre a proposito di vacanze, se le marine militari non avessero dovuto dotare i propri incursori subacquei di respiratori per farli operare a lungo sott'acqua, avremmo potuto scordarci delle bombole ad ossigeno. E alle foto delle immersioni estive lungo la barriera corallina con cui far schiattare d'invidia i colleghi d'ufficio.

Fino all'avvento del satellite, è stato la spina dorsale di qualsiasi sistema di gestione, sorveglianza e controllo del traffico aereo e navale. E continua tutt'ora ad essere un elemento indispensabile. Ma senza la Seconda Guerra Mondiale di mezzo, che ha centuplicato gli sforzi per renderlo efficiente, il radar sarebbe forse rimasto una delle tante idee futuribili e mai realizzate partorite sin dai primi del '900 da menti geniali come Nikola Tesla e Guglielmo Marconi. Lo stesso dicasi per sonar ed ecoscandaglio, oggi indispensabili alle imbarcazioni per evitare scogli, secche o altri ostacoli in condizioni di oscurità o tempo avverso, ma nati dalla necessità di sviluppare contromisure efficaci alla guerra sottomarina.

Guerra e medicina. Anche alcuni dei più importanti passi avanti in campo medico, chirurgico e sanitario arrivano proprio dai campi di battaglia. Lo spiega molto bene il professor Giorgio Cosmacini nel suo libro intitolato appunto Guerra e medicina (Laterza, 2011). Si deve alla sanità militare napoleonica l'invenzione delle ambulanze e del concetto stesso di «pronto soccorso». La figura dell'infermiere professionale arriva invece dalla Guerra di Crimea. Ed è vedendo la carneficina della battaglia di Solferino che Henri Dunant concepisce l'idea della Croce Rossa Internazionale.

Mentre negli ospedali da campo della Grande Guerra che si applicarono con

successo i principi dell'antisepsi. Senza contare l'elisoccorso, nato durante la Guerra di Corea, mentre durante quella delle Falkland la chirurgia d'urgenza compie enormi passi avanti nelle tecniche trasfusionali d'urgenza.

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