Cyberbullismo e sexting, le tecnologie cambiano i comportamenti dei minori

Adolescenti sempre connessi e senza la consapevolezza dei pericoli della rete: dilaga il bullismo e la diffusione di foto e testi compromettenti. Cresce il gioco d'azzardo

Cyberbullismo e sexting, le tecnologie cambiano i comportamenti dei minori

Computer, smartphone, Ipod, Ipad, televisione: gli adolescenti, ma anche i più piccoli, sono hi tech-dipendenti. Sempre connessi, sempre rintracciabili, occhi allo schermo, mano sul mouse, cuffie alle orecchie, smanettano sul web che è un piacere. E guai a metter loro dei paletti. Pochi limiti, zero precauzioni, genitori che spesso non controllano e che neppure conoscono le password dei figli più piccoli. Eccoli i giovani di oggi, così come li ha fotografati un'indagine di Telefono Azzurro e Eurispes presentata oggi alla Camera dei Deputati.
Le nuove tecnologie stanno trasformando i comportamenti degli adolescenti, nascono nuovi fenomeni, si amplificano i rischi di incappare in siti di immagini pedopornografiche (come è accaduto a un terzo degli intervistati) o in siti che incitano alla violenza, al razzismo, all'anoressia o al suicidio. Il bullismo nella rete dilaga, si chiama «cyberbullismo», e lo hanno subito in tanti. Se il 23,6 per cento degli interpellati ammette di aver trovato on line pettegolezzi o falsità sul proprio conto, ad altri è andata peggio: 1 adolescente su 5 ha scovato su internet proprie foto imbarazzanti. L'invio di testi, immagini e video a sfondo sessuale è un fenomeno in crescita. È il «sexting» e interessa allo stesso modo maschi e femmine tra i 16 e i 18 anni: c'è chi lo fa perché non ci vede nulla di male e chi perché spinto dal proprio partner (1 ragazza su 4). La maggior parte degli adolescenti si diverte nel ricevere questi messaggi o a inviare foto compromettenti e non ha la consapevolezza di maneggiare materiale pedopornografico che può arrivare in mano a persone malintenzionate.
Quante ore trascorrono i bambini davanti al computer? Il 64 per cento di loro fino a due ore tutti i giorni, gli adolescenti pure navigano almeno due ore al giorno (il 60,6 per cento) mentre 1 su 10 trascorre sul web più di quattro ore. Anche il telefonino è diventato un oggetto che si può trovare facilmente negli zainetti dei più piccoli: quasi la metà dei bambini oggetto dell'indagine, infatti, ha avuto il primo cellulare prima dei 9 anni. Per chiamare i genitori, certo, ma non solo, visto che 1 su 4 sostiene di utilizzarlo per collegarsi ad internet. Tra i pericoli della rete c'è anche il gioco d'azzardo on line, che non conosce crisi, anzi è un fenomeno in crescita, soprattutto tra gli adolescenti (39 per cento).

Anche ai bambini capita di giocare a soldi nelle sale giochi, con i videopoker oppure sul web. Si punta per divertimento o per vincere denaro, senza pensare che il rischio di sviluppare dipendenze psicologiche è elevatissimo.

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