Ddl corruzione, Fini accelera: "Sia approvato velocemente" E spunta la norma antilobby

Il presidente della Camera spinge perché sul disegno di legge si faccia in fretta. E nel testo spunta una norma contro le lobby

Ddl corruzione, Fini accelera: "Sia approvato velocemente" E spunta la norma antilobby

"Mi auguro che la Camera dei deputati approvi sollecitamente il disegno di legge anticorruzione". Il presidente della Camera Gianfranco Fini torna sull'emendamento proposto dal Pd, che porterà a un innalzamento delle pene massime e minime connesse al reato. L'emendamento è passato in Aula ieri, nonostante l'opposizione del Pdl, a un muro contro muro con i democratici in commissione Giustizia, con il partito di Alfano accusato di voler fare ostruzionismo sull'approvazione della nuova normativa.

Fini ricorda come l'Italia sia tra i pochi Paesi a non aver ancora ratificato la convenzione di Strasburgo, quella legata alla corruzione e stipulata nel 2009. E si augura che qualcosa si muova in fretta, "perché è gia passato troppo tempo".

Proprio ieri il ministro della Giustizia Paola Severino aveva sottolineato la necessità di "ratificare la convenzione", per avere finalmente "una politica penale comune per la protezione della società contro la corruzione", sottolineando come la corruzione possa rappresentare "una minaccia per lo Stato di diritto, la democrazia e i diritti dell'uomo".

Ma mentre si discute sul tetto massimo della pena, nel ddl spunta anche una norma che di fatto porterebbe ad azzerare le lobby. La norma, già oggetto di dibattito in altri Paese, è quella sul "traffico illecito d'influenza".

La sua approvazione (e quindi l'adeguamento a Strasburgo), sottolinea Pierluigi Petrillo, professore della Luiss, porterebbe di fatto a rendere illecite le lobby, sulle quali in Italia non esiste ancora una normativa specifica. Motivo per il quale in Europa nessuno ha ancora recepito questa parte della convenzione sulla corruzione.

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