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Ddl Omofobia, la maggioranza si spacca sulle aggravanti

Il capogruppo alla Camera Brunetta aveva avvertito: "No a una legge ideologica". In serata ok all'emendamento che estende la legge Mancino. I grillini inscenano la protesta del "bacio"

Ddl Omofobia, la maggioranza si spacca sulle aggravanti

Con 354 voti a favore e soltanto 79 contrari, in serata è passato l'emendamento Verini al disegno di legge sull'omofobia. La modifica predeveva l'estensione della legge Mancino ai reati contro persone omossesuali e trans, sostenuta dal Pd, ma non dal Pdl. Introdotta nel 1993, la legge Mancino condanna gesti, azioni e slogan che hanno per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, aveva ribadito in mattinata le intenzioni del suo partito, chiedendo "perché se un uomo di colore viene picchiato c'è l'aggravante e se è omosessuale no".

Di opinione contraria il capogruppo del Popolo della libertà, Renato Brunetta. "I nostri sforzi di mediazione - aveva detto - sono stati vanificati dal Pd che vuole una legge ideologica". Facendosi portavoce del disagio dei parlamentari di centrodestra, aveva ricordato che il suo partito non avrebbe votato il disegno di legge sull'omofobia, se il testo fosse rimasto com'era. "Sappiamo - attacca Brunetta - che si cercherà di scaricare su di noi la rottura dell'accordo che invece vuole e sta volendo, Dio non voglia, il Pd". Il capogruppo Pdl ha ricordato i passi fatti dal governo Berlusconi per combattere l'omofobia, ma ha poi ribadito con grande chiarezzo che il testo va migliorato, "altrimenti il nostro voto non potrà essere favorevole".

Protesta del "bacio" da parte dei parlamentari del M5S. Dopo aver annunciato l’astensione, i deputati pentastellati si sono alzati e, girandosi verso il compagno di banco, si sono baciati.

Donne con donne, uomini con uomini.

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