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Decadenza Berlusconi, ultimatum del Pdl

Schifani chiede la sostituzione di alcuni membri della Giunta chiamata a decidere sulla decadenza di Berlusconi: "È di tutta evidenza che la violazione dei principi di riservatezza da parte di alcuni membri della Giunta richiede la valutazione del Presidente Grasso". Il presidente del Senato: "Il regolamento non lo prevede"

Decadenza Berlusconi, ultimatum del Pdl

Quando mancano pochi giorni al fatidico 9 settembre (giorno in cui la Giunta per le elezioni e le immunità parlamentarideciderà sulla decadenza di Silvio Berlusconi), il dibattito politico si infiamma ancora una volta. "È di tutta evidenza che la violazione degli elementari principi di riservatezza da parte di alcuni membri della Giunta - che hanno dichiarato a mezzo stampa come voteranno - richiede la valutazione del Presidente Grasso sulla esigenza di procedere alla loro sostituzione, considerata la funzione giurisdizionale che la Giunta medesima assolve, funzione che impone il rigoroso dovere di non poter anticipare in alcuna sede o contesto quali saranno le decisioni finali dei singoli componenti", ha chiesto il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani.

La risposta di Grasso è arrivata a stretto giro di posta: "Il regolamento non lo prevede. Il Presidente del Senato ha il potere di rinnovare i componenti della Giunta per le elezioni solo in determinati casi, disciplinati dall’Art. 19 del regolamento del Senato, tra i quali certamente non rientra l’espressione di opinioni sulle questioni sottoposte alla valutazione della Giunta e che, nel caso specifico, sono emerse da esponenti di tutte le forze politiche".

La controreplica di Schifani ha il sapore dell'ultimatum: "Se il voto dovesse essere politico e quindi rispecchiare le distinzioni delle forze in campo la convivenza sarebbe impossibile. La legge Severino non è retroattiva. Chiederemo un voto di merito sulla non decandenza o in subordinata una devoluzione alla Corte costituzionale o alla Corte Europea".

Gli ha fatto eco anche Angelino Alfano, che si è rivolto al Pd in questi termini: "Abbiamo fornito numerosi pareri di giuristi insigni, personalità neutre e al di là di ogni appartenenza, che confermano la inapplicabilità al passato della legge Severino. Il Popolo della Libertà ha, infatti, il diritto di conoscere la posizione del Partito Democratico per potere orientare le proprie decisioni".

Secco Pier Luigi Bersani: "Il Pd non accetta nessuna trattativa sulla decadenza di Silvio Berlusconi, le leggi vanno applicate, semmai è il Pdl che deve prendere un minimo di distanza dal proprio leader". Ma chi sono i 23 componenti della Giunta? C'è il presidente Dario Stefàno, di Sinistra Ecologia e Libertà, strenuo sostenitore del fronte del sì. Insieme a lui, ci sono anche Stefania Pezzopane (Pd); Isabella De Monte (Pd), Benedetto Della Vedova (SC), Maurizio Buccarella (M5S), Felice Casson (Pd), Vito Crimi (M5S), Salvatore Cucca (Pd), Rosanna Filippin (Pd); Serenella Fucksia (M5S), Michele Giarrusso (M5S) Filippin (Pd; Doris Lo Moro (Pd); Claudio Moscardelli e Giorgio Pagliari del Pd.

A votare, presumibilmento per il no, saranno invece gli esponenti del Pdl, Giacomo Caliendo, Maria Elisabetta Casellati, Andrea Augello, Enrico Buemi, Nico D'Ascola, Carlo Giovanardi, Lucio Malan, Enrico Buemi, Mario Ferrara (Gal), Erika Stefani (Ln-Aut).

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