DOMANDE & RISPOSTE

RomaAngela Maraventano, leghista di Lampedusa.
«Orgogliosissima di essere in questo meraviglioso partito».
Sicula e padana.
«Fosse stata in Lombardia, invece che in Sicilia, Lampedusa sarebbe stata molto meglio».
Voleva annetterla alla provincia di Bergamo.
«E magari. La Regione Sicilia mi ha proprio deluso, glielo dico».
Ma che succede ora con gli immigrati?
«Abbiamo 4mila rifugiati, speriamo di riuscire a liberare l’isola, a mandarli nei centri di accoglienza, qui scoppiamo».
Gli albergatori, a Lampedusa, danno una mano?
«Ma non tutti. È successo che sono arrivate mille persone venerdì notte, e tra loro 35 bambini. Il comandante dei carabinieri ha chiesto alle strutture locali un aiuto ma abbiamo avuto molte difficoltà».
Non hanno voluto ospitare i bambini.
«Sì, glielo dico con il cuore in mano. Una cosa brutta. Da quelli di sinistra poi».
Gli albergatori di sinistra.
«Sì, quelli che predicano bene e poi razzolano male. Ero lì io personalmente quando la polizia chiedeva e loro dicevano no, sono rimasta mortificata».
Anche sulle tende.
«La sinistra non ha voluto metterle, erano un aiuto per questi disperati, vede che a loro non interessano?».
La Lega è più solidale con gli immigrati.
«Sì sì sì al cento per cento. Noi abbiamo sempre lottato l’immigrazione clandestina, ma in una emergenza umanitaria è normale che dobbiamo aiutarli. Ho passato tutto la notte per sistemare questi bambini».
Fa lei in persona.
«Quella è la mia isola, non sto a casa a fare nulla. Ho fatto anche arrivare due aerei per trasportare il pesce. Sennò i marinai di Lampedusa non lo vendevano e dovevano buttarlo».
Ha preso in mano lei la situazione.
«Sì ma poi queste cose non le scrivono mai. Ma non importa, io confido molto in Dio, so che sto lavorando per la mia terra e che la Lega sta lavorando per il nostro Paese».


E la guerra nel Mediterraneo?
«Intanto la Tunisia deve riprendere il controllo della sua costa. Partono tutti da lì, si stanno svuotando i Paesi, non è possibile questo».
E Gheddafi?
«È un pazzo, l’unica soluzione era intervenire. Si poteva aspettare un po’, però, mediare... Però sappiamo bene chi è».

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