Donne incinte e gatti, la tv fa terrorismo

Onder, decano dei programmi di medicina, consiglia (sbagliando) alle gestanti di stare lontane da cani e mici

Donne incinte e gatti, la tv fa terrorismo

Aaaargghhh… Un altro mito che deflagra, nel museo della mia vecchia camera da letto Sulle pareti resistono i manifesti di Bogey, Marilyn, Syd (Barrett) Angelo Lombardi, Mariolino (Corso) e Moana (ebbene sì, giuro che l'ho amata non corrisposto purtroppo), mentre mi è toccato strappare la 10 x 13 di Luciano Onder che, pur relegata in un angolo un po' oscuro, faceva bella mostra di sé nel mio pantheon. Da quando ho iniziato la professione di medico veterinario, la sua immagine rassicurante, mentre intervista i professoroni nello storico contenitore di Rai2 «Medicina 33», mi è stata accanto ogni giorno, un sereno conforto sui progressi della scienza medica. Bonario, pacato, sguardo pulito, voce accattivante, con quel tantino di saccente (lasciato disinvoltamente trasparire) di chi ha insegnato all'università. Lo ricordo, alla fine del TG, mentre chiede al cattedratico di turno una parola di ottimismo sulle novità terapeutiche all'orizzonte per la tale malattia.

Chiedo venia, non vorrei si cadesse in un equivoco. Luciano Onder è vivo e vegeto. È solo caduto dal piedistallo dove metto i miei miti, quando ieri l'altro, durante la trasmissione I fatti vostri, il vicedirettore di Rai2 si è avventurato a parlare di toxoplasmosi, una malattia molto discussa nei tempi antichi per la sua possibile interferenza con la gravidanza. Essa trova il suo naturale serbatoio nel gatto, magari in quello nero, messo al rogo da Torquemada quale «spirito» di Satana, assieme a eretici e streghe. Fatto sta che, durante la trasmissione il nostro storico (Onder è laureato in Storia Moderna) si trova davanti una ragazza che i parenti serpenti hanno messo in guardia perché possiede un gatto e un cane e intenderebbe anche possedere presto un bebè. «Che fare Dr. Onder per evitare questa toxoplasmosi che mi dicono pericolosa per il bambino e trasmessa da cani e gatti?». Il Nostro non ci pensa un secondo. «Se, fatto l'esame del sangue, lei dovesse risultare negativa, ovvero priva di anticorpi, dovrebbe preoccuparsi, come giustamente le hanno indicato e la cosa migliore sarebbe mettere in pensione il cane e il gatto, magari dalla sorella, dalla zia, o meglio dalla nonna (forse perché difficilmente potrebbe restare gravida ndr) per un periodo di 10-15 mesi almeno». Ohibò, mi son detto, stavolta Onder ha confuso la gestazione della donna con quella della balena. E sì che la ragazza, davanti a lui, era un fuscello, una taglia 38 direi.

Caro Onder, finora ho un po' scherzato, ma queste notizie da panico sono quelle contro cui mi sono battuto aspramente, assieme a centinaia di miei colleghi (che infatti in queste ore sono in rivolta sul web), con pediatri e ginecologi: ma oltre 30 anni fa! Qualcuno resiste ancora, ma oggi anche gli studenti di veterinaria del secondo anno, sanno che il cane non c'azzecca niente con la toxoplasmosi e che, per quanto riguarda il gatto di casa alimentato con cibi commerciali, basta usare guanti a perdere, cambiare la sabbietta tutti i giorni, perché il parassita non possa «sporulare» e diventare infettante, riducendo il rischio praticamente a zero.

Quanto a eventuali altre malattie trasmissibili da cani, gatti, conigli nani e compagnia bella alle donne in gravidanza, non saprei proprio cosa inventarmi, perché non ce ne sono, a meno di non andare

alla ricerca di esotiche rarità. Più che opportuno invece il consiglio di evitare le carni crude o poco cotte come le verdure non accuratamente lavate e rilavate. Qui si annidano i pericoli non nel gatto nero porta sfiga.

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