E gli artisti milionari esultano per il balzello

Da Paoli a Guccini, ecco chi plaude all'esecutivo. Capezzone (Fi): "Una truffa"

E gli artisti milionari esultano per il balzello

Ma si, chissenefrega. Renzi in pubblico regala quattrini a tutti e di nascosto glieli leva? Ma si, chissenefrega. Il premier promette, promette, promette, e poi non fa nulla? Ma si, chissenefrega. Dice di abbassare le tasse ma poi, sotto sotto, le aumenta? Ma si, chissenefrega. Lui è giovane, è in gamba, è fiorentino, è veloce, quindi gli si può perdonare tutto. Ma poi, oh, lui ci ha dato 80 euro in più al mese, eh. Mica bruscolini. Quindi faccia un po' come gli pare, chissenefrega.

Questo bonus di 80 euro assomiglia sempre di più a un prestito. Non passa giorno che non spunti, anche nottetempo, o mentre l'Italia perde in Brasile, una tassa, un aumento, un contributo, un'aliquota, un'imposta. Come l'ultima. Quella sui telefonini. Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, meglio noto come vicedisastro, ha firmato il provvedimento che prevede il rialzo sulle tariffe dell'equo compenso, il contributo aggiuntivo su dispositivi come smartphone, tablet e pc per la realizzazione di copie di album musicali e film. La partita comporta un aggravio di circa 4,5 euro sul prezzo dei telefonini, come gli iPhone, che già in Italia sono i più cari di tutta Europa. Per farla breve, un'altra tassa firmata Renzi. Ma lui è quello che ci ha dato 80 euro, quindi chissenefrega. Soprattutto non gliene frega proprio niente a certi rappresentanti del mondo della cultura, a quelli tinti di rosso, che chiudono il pugno sinistro e poi si ritrovano in villa a Capalbio all'ora dell'aperitivo. Bandiera rossa e champagne.

Franceschini, da vero demo-renziano, ha fatto finta di incontrare tutte le parti sociali (Siae, Confindustria Digitale, sindacati e associazioni dei consumatori). Gli unici favorevoli alla tassa sono quelli della «nazionale cantanti». La Siae - rappresentata dal presidente Gino Paoli - ha ribadito che la tassa è «un passo importante a tutela della cultura» e che ringrazia tanto Franceschini. Pure. L'autore de Il cielo in una stanza ha fatto anche firmare un comunicato a importanti esponenti del mondo dello spettacolo come Caterina Caselli, Gianmarco Tognazzi, Dodi Battaglia dei Pooh, Paolo Conte, Dori Ghezzi, Francesco Guccini, Raphael Gualazzi, Claudia Mori ed Ennio Morricone. Ma a volere che i giovani continuino a comprare cd carissimi, cellulari carissimi e paghino pure l'equo compenso sono un'altra sfilza di miliardari, ai quali 5 euro non bastano neppure per la mancia al fattorino.

Tra questi ci sono Al Bano, Gianni Bella, Toto Cutugno, Cristina Comencini, Simone Cristicchi, Gigi D'Alessio, Tullio Depiscopo, Roby Facchinetti, Gianni Di Gregorio, Ricky Gianco, Gianluca Grignani, Mario Lavezzi, Paolo Limiti, Daniele Luchetti, Fiorella Mannoia, Amedeo Minghi, Massimo Modugno, Mogol, Gianni Morandi, Laura Pausini, Povia, Pupo, Tony Renis, Bobby Solo, Paolo Virzì.

Guai a chi fiata. Ci ha provato timidamente Daniele Capezzone (Forza Italia): «Non è solo una tassa, è una vera e propria truffa». Risposta composta della Siae: «Sei solo un ignorante». Ma si, chissenefrega.

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