Enrico Rossi contro la pubblicità che "tarocca" la Toscana. Ma la campagna l'ha approvata la sua giunta

Il governatore toscano contro le immagini della sua regione "rivisitate" al computer. Ma la campagna l'ha approvata il suo assessore al Turismo

Enrico Rossi contro la pubblicità che "tarocca" la Toscana. Ma la campagna l'ha approvata la sua giunta

È possibile "taroccare" la Toscana? La bellezza del Chianti, la magia di Siena, l'incanto del Giglio, la Torre di Pisa? A sentire il Presidente della regione Enrico Rossi, sì. Con l'hashtag #Toscanataroccata, che sta ormai spopolando sui social network, il governatore del Pd si è scagliato contro la campagna pubblicitaria "Divina Toscana", commissionata e presentata proprio da uno dei suoi assessori. Le immagini della campagna raccontano di una Toscana onirica, dalle tinte pastello e dalle luci sfumate, ma soprattutto clamorosamente ritoccate al computer. Come fosse una modella a cui si gonfiano (troppo) i seni e con un sorriso sbiancato digitalmente.

La campagna propone diverse scene della natura e delle meraviglie artistiche toscane, accompagnate da frasi che rimandano alla Commedia dantesca e ai peccati capitali: "Pigri, abbandonatevi all'ozio", e "Vanitosi, fatevi viziare", ma anche "Lasciate ogni pensiero voi che entrare", sullo sfondo dei colli senesi. Rivisitati al computer.

In attesa del debutto della campagna, che dovrebbe avvenire alla Bit di Milano dal 13 al 15 febbraio, il governatore Rossi ha stroncato su Facebook il lavoro commissionato dal suo assessore Cristina Scaletti (delegata alla Cultura e al Turismo): "Anche se la campagna promozionale turistica l'abbiamo fatta noi, anche se dicono che costa poco e sarà efficace, a me questa "Toscana Taroccata" non piace proprio per niente. Io amo la #Toscana così com'é.".

Difficile dargli torto, come sembrano pensare anche gli utenti di Facebook, che nei commenti si uniscono alle critiche del presidente: tra chi posta foto della Toscana "al naturale" e chi chiede di rifare la campagna a costo zero, non c'è quasi nessuno che non dia ragione a Rossi. Difficile dargli torto, ma come dimenticare che la campagna che Rossi critica tanto è stata approvata e finanziata dalla sua stessa amministrazione?

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