Famiglia massacrata, sospetti su un fratello

Motivi di eredità e la gestione dell’azienda: potrebbero essere questi i motivi che hanno mosso i killer autori della strage nelle Alpi francesi

Famiglia massacrata, sospetti su un fratello

Londra Potrebbe esserci soltanto una triste questione di soldi dietro il massacro avvenuto mercoledì pomeriggio nella zona turistica del lago Annecy, sulle Alpi francesi. Quattro persone sono state uccise con un colpo di pistola alla testa e due bimbe di 8 e 4 anni sono salve per miracolo. Le vittime sono tre membri della stessa famiglia e un ciclista che probabilmente ha avuto la sfortuna di assistere all'omicidio. Saad al-Hilli, un ingegnere aerospaziale iracheno, sua moglie Iqbal e la suocera giacevano riversi nella loro auto in un parcheggio isolato a due miglia dalla cittadina di Chevaline. A poca distanza si trovava il corpo senza vita di Sylvain Mollier, 45 anni, probabilmente freddato per aver visto troppo. La figlia più grande dell' ingegnere iracheno è stata colpita alla spalla e alla testa e si trova ancora in condizioni critiche all'ospedale di Grenoble mentre la piccola Zena era stata trovata incolume, sotto i cadaveri di madre e nonna.

A dare l'allarme un altro ciclista, un veterano della Raf che passava di lì per caso e che si è visto venire incontro barcollando la più grande delle due bambine. Zainab è svenuta tra le sue braccia.
Ieri nel pomeriggio è stata effettuata l'autopsia dei corpi mentre gli inquirenti stanno valutando diverse ipotesi per scoprire i motivi che hanno portato alla strage. I colpi alla testa fanno pensare ad un omicidio su commissione, probabilmente i killer erano due, e il procuratore di Annecy, Eric Maillaud, pur non confermando ufficialmente, ha ammesso che si sta valutando la pista di una lite familiare. Dietro al delitto potrebbe nascondersi il fratello di Saad, Zaid con il quale l'uomo non aveva rapporti da dopo la morte del padre che aveva lasciato una cospicua eredità in denaro e immobili. La polizia inglese lo ha già sentito a lungo. Secondo quanto raccontato da un amico della famiglia, l'uomo aveva avuto forti contrasti con il fratello per via delle proprietà che il padre aveva lasciato loro in Spagna - dove si era trasferito negli anni della vecchiaia - in Francia, in Svizzera e in Iraq. Lui però nega tutto. Si dice però che tra i due non corresse buon sangue dato che Zaid era stato rimosso senza troppi convenevoli dall'incarico che ricopriva nella società di consulenza di Saad. Il fratello l'aveva poi sostituito con la moglie, una dentista che aveva incontrato durante una vacanza a Dubai dieci anni fa e di cui era molto innamorato.
A raccontarlo al giornale Daily Mail è stato il contabile della ditta Julian Stedman. Un altro amico della famiglia avrebbe anche aggiunto che negli ultimi tempi Saad era preoccupato per la propria incolumità. Viveva con la famiglia nel Surrey, in una casa da un milione di sterline. Era arrivato in Gran Bretagna intorno agli anni Settanta, quand'era soltanto un bambino, fuggendo dal regime di Saddam Hussein. Nel 2003, subito dopo l'inizio della prima Guerra del Golfo, i suoi movimenti e quelli del fratello furono spiati dalle Forze Speciali inglesi incaricate di monitorare chiunque avesse a che fare con le tecnologie aerospaziali. I vicini lo descrivono comunque come un uomo tranquillo senza nemici. E allora, davvero il killer potrebbe nascondersi in famiglia.

Ieri si è saputo che la piccola Zena non è stata in grado di fornire alcun dettaglio utile alle indagini. Quando e' stata ritrovata dalla polizia la bambina non ha fatto altro che chiedere dov'era la sua mamma e tutt'ora ricorda pochissimo di quanto e' accaduto.

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