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Fini al mare con la scorta (in albergo). La Cancellieri chiede una relazione al capo della polizia. Fini: "Nessun privilegio, una decisione del Viminale"

Dopo gli articoli di Libero e del Giornale scoppia la polemica sulle stanze per i 9 bodyguard. La Cancellieri chiede una relazione al capo della Polizia. Fini: "Modalità per garantire la sicurezza sono decise dal Viminale"

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini

Fini scivola sempre sulle case. Come scritto da Libero e dal Giornale il presidente della Camera trascorre due mesi di vacanza, dall'inizio di luglio alla fine di agosto, in una villa ad Ansedonia. E fin qui non c'è niente di male. Villa controllata giorno e notte dalla sicurezza, ovviamente. Il problema è un altro: le nove guardie del corpo del presidente della Camera alloggiano per due mesi all'Hotel Presìdi di Orbetello, un piccolo relais a tre stelle. Tutti in stanza singola, al prezzo scontato di 80 euro a notte. Che fanno 720 euro al giorno. E siccome questa storia va avanti dal 2008 il conto totale dalla villeggiatura della guardie del corpo è di 220mila euro. Chi salda il debito? La domanda è talmente legittima che se l'è posta anche il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri: "Con riferimento alle notizie relative alle misure di sicurezza del Presidente della Camera dei Deputati, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, ha chiesto al Capo della Polizia un'approfondita relazione sulle modalità del dispositivo di sicurezza predisposta". Perché in periodo di spending review le vacanze dei bodyguard a spese del contribuente non sono un ottimo spot per il governo. Ma soprattutto sono l'ennesima tegola sulla testa di Gianfranco Fini. Che risponde per le rime, passando la palla al Viminale, e minacciando querele: "Le modalità per garantire la sicurezza della mia persona in ragione della carica istituzionale ricoperta sono decise autonomamente dai competenti organismi del Ministero degli Interni, anche in base a norme di legge. Dal giorno in cui sono stato eletto Presidente della Camera ad oggi non ho mai chiesto, né tanto meno ho mai usufruito di servizi diversi, e men che meno privilegiati e di favore, rispetto a quelli decisi in base alle loro valutazioni dagli uffici della Polizia di Stato a ciò preposti". "Esattamente - prosegue Fini - come accade per tutte le cariche istituzionali e politiche per cui si ritengono necessarie misure di tutela e di sicurezza.

Ho preventivamente informato di questa nota il Ministro degli Interni, dottoressa Cancellieri, che ringrazio per la sensibilità dimostrata, e ho dato mandato, a tutela della mia onorabilità, di adire le vie legali nei confronti di Libero".

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