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Fisco, l'addio di Befera: "Cari colleghi, il nostro è un compito ingrato"

Dopo sei anni di mandato lascia la guida dell'Agenzia delle Entrate

Fisco, l'addio di Befera: "Cari colleghi, il nostro è un compito ingrato"

"Sono stati anni intensi e impegnativi, durante i quali abbiamo raggiunto risultati importanti, pur fra tante difficoltà, dovute sicuramente al lungo periodo di grave crisi economica, così come alla delicatezza e complessità del nostro compito, necessario alla collettività, anche quando è ingrato". Attilio Befera sta per lasciare l'Agenzia delle Entrate. Un addio deciso da tempo e che il numero uno della longa manus del Fisco ha voluto dare con un lettera ai propri dipendenti per insegnar loro a imparare dai propri errori: "Abbiamo appreso, nei momenti più difficili, che se vogliamo sinceramente migliorare dobbiamo continuare ad imparare dai nostri errori, per correggerli".

"Il progetto più grande e ambizioso resta sempre lo stesso: contribuire efficacemente, attraverso il vostro lavoro quotidiano, alla costruzione del rapporto di fiducia fra Stato e cittadini". Nel salutare i dipendenti dopo sei anni di mandato, Befera ha ricordato i "progetti di vasta portata, come la dichiarazione dei redditi precompilata e la riforma del catasto" che stanno per partire. Da qui l'invito a tener conto dei propri errori per correggerli. "Le iniziative intraprese e le riflessioni maturate sul tema cruciale del rapporto con i contribuenti nell’attività di servizio e in quella di controllo - si legge nella lettera del presidente dell'Agenzia delle Entrate - nel loro complesso, e con tutti i miglioramenti possibili, segnano (ne sono convinto) la direzione giusta".

Al termine della sua lettera Befera ha citato una frase dello scrittore e monaco trappista Thomas Merton: "Il tempo corre, la vita sfugge tra le mani. Ma può sfuggire come sabbia oppure come seme". "Davanti a ciò che dicono queste parole - ha, quindi, spiegato - nessuno, tanto meno io per le responsabilità fin qui ricoperte, può sentirsi tranquillo.

Può bastarmi, però, sapere questo: se, come credo di poter sperare, questi anni alla guida dell’Agenzia sono trascorsi come seme, lo devo - e ne sono profondamente grato - alle innumerevoli persone con cui ho avuto l’onore e il privilegio di lavorare in questa straordinaria realtà che è ormai divenuta l’Agenzia delle Entrate".

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