Furbata di Crocetta per salvare Ingroia: un incarico a Roma

Sarebbe "l'ambasciatore" della Regione. L'ex pm al Giornale: le nostre strade potrebbero incrociarsi

Furbata di Crocetta per salvare Ingroia: un incarico a Roma

Lo voleva come assessore. Ma nel novembre scorso l'ex pm, fresco di Guatemala e proiettato nel futuro prossimo di candidato premier, disse «no, grazie». Adesso il governatore di Sicilia Rosario Crocetta deleghe da distribuire non ne ha più. Ha appena rimpiazzato le caselle della sua giunta rimaste vuote con il siluramento delle star Franco Battiato e Antonino Zichichi, incoronando tra l'altro assessore (al Turismo) la sua segretaria particolare, che se lo facesse un governatore di centrodestra apriti cielo, visto che lo fa lui no, va tutto bene, anzi è innovazione. Però per Antonio Ingroia un futuro in quella Roma che il flop di «Rivoluzione civile» gli ha negato non è precluso. Crocetta, smanioso di allargare le alleanze a sinistra, lo vorrebbe infatti alla guida della sede di rappresentanza che la Sicilia tiene in piedi nella Capitale.

La notizia, pubblicata lo scorso 1 aprile dal quotidiano web Linkiesta, circola on line da qualche giorno. Lo stesso Crocetta, ieri, invitato a chiarire la questione, è stato vago: «Antonio Ingroia consulente? Sinceramente non ne abbiamo mai parlato. Lo stimo molto, credo che siamo destinati a incrociarci. Una collaborazione con lui sarebbe benvenuta, così come con quella parte della sinistra che aveva scelto una strada diversa in campagna elettorale». In perfetta sintonia Ingroia, che al Giornale replica: «Ringrazio per le sue parole il presidente Crocetta, sono convinto anche io che si possano creare le condizioni perché le nostre strade separate si incrocino». E la collaborazione con la Regione? «Lo ringrazio – ribadisce Ingroia – ma non mi pare che la cosa sia attuale e da discutere a mezzo stampa».

Si vedrà, dunque. I primi boatos sull'intenzione di Crocetta di affidare a Ingroia la guida della sede di rappresentanza di Roma sono arrivati da Radio Radicale. E a questi si sono aggiunte le dichiarazioni dell'ex pm a proposito del suo futuro: «Valle d'Aosta? Ci andrò solo in vacanza, come in Guatemala del resto», ha detto. Il che, tradotto, significa che andrà altrove. E quest'altrove potrebbe essere appunto Roma, in quota Regione siciliana. La decisione di Ingroia, comunque, arriverà a stretto giro. Mercoledì prossimo, infatti, il plenum del Csm deciderà il suo destino e voterà il suo trasferimento, come giudice, ad Aosta, unica circoscrizione in cui l'ex pm non si è candidato. Un eventuale sì, dunque, dovrebbe arrivare prima.

Intanto Crocetta non lesina sorprese. E così, al posto di Zichichi e Battiato, nomina due donne. È proprio una di loro la sorpresa. Infatti il neo assessore al Turismo, maestra di sci e appassionata di sport invernali, altri non è che la sua segretaria particolare, nonché sua ex assistente personale al Parlamento europeo, la bergamasca Michela Stancheris. «La scelta della Stancheris l'ho fatta mezz'ora fa. E mi sono vergognato di non averla fatta prima», ha spiegato Crocetta.

E in effetti, per quell'assessorato, lui aveva pensato a un altro personaggio a lui molto vicino, l'artista Antonio Presti, amico di lunga data presso il cui albergo a Castel di Tusa il governatore ha trasferito da mesi la sua «casa». Di fronte al «no» di Presti, Crocetta ha virato su Michela, la «signorina no», come l'hanno ribattezzata. La sua ombra, il suo alter ego. In fondo, comunque, una scelta «in famiglia».

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