Sono rimasti assieme tre anni, ma si sono già divisi i due omosessuali che per primi avevano ottenuto a Padova nel febbraio 2007 il «certificato di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi e di convivenza».
Padova, anche allora guidata dal centrosinistra, era stata la città che aveva aperto la strada ai cosiddetti «Pacs», grazie all'iniziativa dell'ex presidente dell'Arcigay del Veneto, Alessandro Zan, ora assessore comunale nella giunta Zanonato. Tommaso Grandis e Giorgio Perissinotto - primi a ottenere il certificato per l'unione di fatto-nel 2007, con tanto di cerimonia simile a un matrimonio, hanno «rotto» nel 2010.
«Con il mio ex compagno Giorgio - spiega oggi Grandis, trasferitosi a Trieste e legato adesso a un'altra persona - siamo stati insieme oltre 12 anni, tre dei quali con la certificazione del Comune. Poi è finita. D'altronde non ci eravamo sposati davanti a Dio, né avevamo promesso di amarci tutta la vita. Il nostro era solo un modo per prendersi cura l'uno dell'altro»
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