Gaza, iI portavoce della Comunità ebraica boccia Vendola: "Inadatto a governare"

A Milano non sono piaciute affatto le posizioni assunte dal leader di Sel. Nahum: "Le dichiarazioni di Vendola dimostrano la sua inadeguatezza come uomo di governo"

Il governatore della Puglia, Nichi Vendola
Il governatore della Puglia, Nichi Vendola

Se la sinistra dovesse vincere le elezioni in Italia che politica estera farebbe? Che posizioni sceglierebbe un governo Bersani-Vendola, per esempio, sulla crisi di Gaza e sul caso diplomatico-internazionale per eccellenza - quello del Medioriente? La domanda è tutt’altro che oziosa, a giudicare dalla discussione che si è sviluppata in ambienti della comunità ebraica milanese dopo gli ultimi drammatici sviluppi e le notizie che arrivano dalla Striscia, con Israele che ha reagito alla pioggia di missili attaccando l’enclave palestinese. A Milano non sono piaciute affatto le posizioni assunte dal leader di Sinistra, Ecologia e Libertà, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, che fra l’altro prima di fondare il nuovo partito ora alleato del Pd era uno dei dirigenti massimi di Rifondazione Comunista, un partito storicamente è schierato in modo unilaterale con le ragioni degli arabi. La linea Vendola è rimasta più o meno quella, tanto che il responsabile dei Rapporti istituzionali, ed ex vicepresidente della Comunità ebraica, Daniele Nahum, su facebook, ha commentato severamente le sue posizioni: «Le dichiarazioni di Nichi Vendola di condanna a Israele sul conflitto provocato da Hamas - ha detto il portavoce della comunità - dimostrano la sua inadeguatezza come uomo di governo». Una bocciatura secca, insomma, alle aspirazioni governative e ministeriali di Vendola, che invece ha già prenotato un posto nel futuro eventuale esecutivo guidato da Pier Luigi Bersani (nel caso in cui il segretario del Pd dovesse vincere le primarie e poi le Politiche). Una bocciatura che arriva, oltretutto, da uno degli esponenti della comunità che sono più vicini al centrosinistra. «Un politico che aspira a governare un Paese - ha scritto ancora Nahum - deve riuscire a mettere da parte il suo credo ideologico, quando i fatti sono lapalissiani. Uno che condanna israele quando riceve duecento razzi nelle sue città non è uno che può affrontare in modo pragmatico i problemi che ha un Paese. La dichiarazione di Vendola è paradigmatica della sua azione politica».

E ieri intanto Vendola è tornato a parlare della crisi mediorientale, bacchettando l’Europa, a suo giudizio colpevole di inerzia: «Verrebbe voglia di chiedere all’Europa di restituire il premio Nobel per la pace - ha detto - visto il silenzio vergognoso in queste ore

sulla recrudescenza del conflitto israelo-palestinese». Ma poi ha rincarato, e parlato dell’idea, definita «angosciante», che «questa escalation militare sia innescata dalle necessità elettorali della destra israeliana».

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