I costi standard negli ospedali? Copiate le aziende

RomaStop alla spesa storica che finisce per premiare chi spreca e via libera ai costi standard. ABB, ovvero Activity-Based Budgeting, è un sistema di pianificazione della spesa basato appunto sul principio dei costi standard. La proposta che dovrebbe coinvolgere tutti gli ospedali parte dal N.I.San. (Network italiano sanitario per la condivisione dei costi standard, degli indicatori e dei risultati) ed è stata lanciata durante un convegno promosso da Fidia Farmaceutici su qualità ed efficienza nella sanità. Uno dei punti dai quali ripartire per contenere la spesa sanitaria è l'introduzione dei costi standard nella spesa degli ospedali. Si stabilisce un costo, prendendo ad esempio la struttura più virtuosa, in modo che una stessa siringa non venga pagata un centesimo da una struttura sanitaria e magari fino ad un euro in un'altra. I costi standard in sanità, spiegano gli esperti del N.I.San., rappresentano quindi una «bussola» che permette a chi ha la responsabilità delle scelte in ospedale di gestire in modo oculato le risorse in un'ottica di economicità, senza però rinunciare alla qualità dell'assistenza. L'ABB è uno strumento metodologico tecnico che permette di «definire strategie di gestione della spesa ospedaliera» già adottato in molti Paesi.
In questo modo sarebbe possibile ridurre gli sprechi, che negli anni sono cresciuti e hanno portato i bilanci delle regioni più inefficienti in profondo rosso. In sostanza, più una struttura sprecava, più veniva finanziata. Così si penalizzavano anche le regioni virtuose, perché si operano gli stessi tagli per tutti.

Giorgio Foresti, Ceo di Fidia Farmaceutici, sottolinea «l'importanza di investire le risorse risparmiate in farmaci e medical device innovativi, che possono davvero migliorare non solo la qualità delle cure, ma anche la qualità di vita dei pazienti».

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