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I nostri marò in carcere, Monti fa l'indiano

In barba al diritto internazionale, i due militari finiscono in cella. È un vero e proprio sequestro. Delhi dà uno schiaffo al governo, che pensa allo spread e non ai suoi uomini. Il poster dell'orgoglio. FACCIAMOCI SENTIRE Scriviamo alla ambasciata indiana

I nostri marò in carcere, Monti fa l'indiano

Due nostri soldati, marò del San Marco, da ieri sono in carcere in India. Li hanno presi con l’inganno, in spre­gio ai trattati internazionali. Fessi noi che ci siamo fatti intortare. Ma questo non può giustificare un affronto all’Ita­lia intera. I fatti sono noti. I due erano a bordo di una nave italiana che navigava in acque internazionali al largo delle co­ste indiane. Ce li aveva mandati il nostro governo per proteggere un pezzo di Ita­lia dagli assalti dei pirati che infestano quelle zone. C’è stato un incidente, una sparatoria in cui sono rimasti uccisi due pescatori probabilmente scambiati per pirati. I nostri negano di aver fatto fuoco, altre navi incrociavano in quel momen­to poco lontano. Gli indiani non hanno dubbi: hanno sparato gli italiani, ma non forniscono alcuna prova. Ma al di là del­la dinamica una cosa è chiara: l’inchie­sta deve essere svolta da un tribunale mi­litare italiano e, se ritenuti colpevoli, i marò dovranno scontare la pena in un carcere italiano.

Siamo quindi di fronte a un sequestro di militari italiani da parte di un Paese straniero. I marò devono essere subito li­berati e consegnati ai nostri. Il problema non riguarda solo l’Italia ma l’intera alle­anza p­olitica e militare della quale faccia­mo parte e alla quale abbiamo dato un tri­buto di sangue non indifferente sui fron­ti di crisi aperti nel mondo. Un Paese non vive di solo spread, e un governo che non sa difendere i suoi uomini, che non ottie­ne il rispetto dei trattati, è meglio che si faccia da parte. La presunta autorevolez­za internazionale del nuovo premier e della nuova Italia va dimostrata innanzi tutto su questo piano. Monti non può fa­re anche lui l’indiano, il suo silenzio fa male. Non siamo tutti come Pisapia e la sua maggioranza che ieri a Milano han­no negato l’esposizione sulla facciata del Comune della foto dei due marò in se­gno di solidarietà, come avviene con i ci­vili italiani sequestrati nel mondo. Noi non ci stiamo. A pagina tre trovate il po­ster dell’orgoglio.

Facciamone buon uso. 

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