Immigrazione, Grasso: "Rivedere la legge sulla cittadinanza"

Dall'inizio del 2014 sono già sbarcati 15mila clandestini. Eppure il presidente del Senato loda la società multietnica: "Scuole italiane arricchite dai bei volti di ragazzi che arrivano da lontano"

Immigrazione, Grasso: "Rivedere la legge sulla cittadinanza"

Non gli importa che dall'inizio dell'anno a oggi siano già sbarcati più di 15mila clandestini sulle coste italiane. Non gli importa nemmeno che a promettere si creano aspettative che difficilmente il Belpaese riuscirà a mantenere. Eppure il presidente del Senato Piero Grasso chiede al parlamento una nuova legge di cittadinanza. Un'intrusione politica che arriva a ridosso dei maxi sbarchi dello scorso fine settimana che hanno riversato in Sicilia oltre duemila extracomunitari. "È giunto il momento di pensare a un nuovo percorso di cittadinanza - ha spiegato - le nostre norme sono fra le più severe in Europa e rischiano di escludere dai diritti migliaia di persone che con il loro lavoro onesto contribuiscono al benessere e al progresso della nostra società, che è anche la loro società".

Tutti gli annunci hanno un prezzo. Oggi l'Italia paga, infatti, le promesse del governo Letta che, anche attraverso gli annunci dell'ex ministro all'Integrazione Cecile Kienge, ha di fatto dato un segnale di speranza a migliaia di persone in fuga dal Nord Africa. Tanto che i fondi stanziati per l'operazione "Mare Nostrum" sono già finiti e la Marina Militare è costretta a mettere mano alle proprie casse. Il governo Renzi non sta certo facendo di meglio. L'emergenza immigrazione non rientra nemmeno tra gli ultimi punti del programma. Proprio per questo il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha annunciato, giusto ieri, che presenterà una sfiducia del ministro all'Interno Angelino Alfano. Di tutta risposta Grasso ha invitato il parlamento a mettere mano alla legge di cittadinanza per aprire la società agli immigrati. "Penso ai giovani nati nel nostro paese, che qui studiano, che parlando la nostra lingua e i nostri dialetti, che tifano o giocano nelle nostre squadre di calcio - ha aggiunto Grasso - mi sono sempre chiesto amaramente perché questi giovani combattono per la giustizia e per il futuro di un paese di cui non sono e non saranno mai cittadini, almeno finché la legge non sarà cambiata". Per il presidente del Senato, il futuro dell'Italia dipende dalla capacità di integrare i nuovi arrivati: "La sfida della costruzione di una nuova società multietnica e multiculturale deve muovere dalla scuola, che oggi è arricchita in tutta Italia dai bei volti di ragazzi che arrivano da luoghi geograficamente e culturalmente lontani".

Nel tessere le lodi della società multietnica Grasso si guarda bene dall'affrontare tutte le problematiche connesse alle ondate migratorie che nelle ultime settimane hanno ripreso a muovere contro le nostre coste. Alfano ha già fatto sapere che il governo rivedrà i tempi di permanenza dei clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione. Il titolare del Viminale non ha indicato quali saranno i nuovi termini né se si agirà con un decreto legge o con un altro provvedimento, ma ha detto chiaramente che la normativa sarà rivista. Non solo: il governo punterà anche a "rafforzare il sistema dei richiedenti asilo" per fare in modo che "le risposte arrivino prima".

Aperture che hanno messo in guardia la Lega Nord che rinfaccia al titolare del Viminale di essere il responsabile non solo della "cancellazione della Bossi-Fini" e di una "fallimentare politica sull’immigrazione", ma anche dello "svuota-carceri e dello smantellamento della politica di sicurezza". "L’incredibile accoppiata Renzi-Alfano - ha tuonato Salvini - sta riuscendo in ciò che neanche la Kyenge era riuscita a fare: riempirci di clandestini".

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