Roma - Argomenti che uniscono, come una no tax area, e altri che dividono, in primo luogo la nuova tassa sulla casa. Il mosaico degli emendamenti alla legge di Stabilità che sono stati presentati in commissione Bilancio del Senato, rappresenta tutte le tensioni che attraversano la strana maggioranza. Ma un'inaspettata comunanza è arrivata sul fisco.
Tre diversi emendamenti presentati da Cinzia Bonfrisco e Remigio Ceroni del Pdl e di Gian Carlo Sangalli del Pd mirano tutti ad alzare la soglia di esenzione Irpef, oggi a 8mila euro (7.500 per i pensionati) a 12mila euro, a partire dal 2014.
Emendamenti nati da iniziative individuali, «l'identità di vedute è casuale», assicurano i primi firmatari della proposta, che, se fosse approvata, darebbe respiro ai redditi più bassi e in parte anche agli altri, visto che si estenderebbe per tutti l'area non soggetta a imposte sul reddito.
Ma un consenso politico così ampio non basta. Il viceministro all'Economia Stefano Fassina ha precisato che è «presto» per parlare di un'intesa bipartisan anti tasse. La no tax area è «molto costosa e non è finalizzata soltanto ai redditi più bassi». Insomma, va bocciata perché ne beneficerebbero anche i redditi più alti. Dura la replica di Bonfrisco: «Fassina dimostra che il Pd sogna sempre le tasse mentre noi, sappiamo che per gli italiani sono diventate un incubo».
Combattuto il capitolo casa. Dal Pdl sono arrivate più proposte. Un emendamento presentato dal Anna Maria Bernini e Maria Rosaria Rossi prevede l'esclusione delle «unità immobiliari adibite ad abitazione principale» dall'imponibile della Tasi. Il relatore Pdl Antonio D'Ali, insieme ai senatori Maurizio Sacconi e Andrea Mandelli, propone Tributo unico comunale (Tuc), che dovrebbe sostituire la Trise. Ha un'aliquota massima del 10,6 per mille e una «componente patrimoniale» che non riguarda abitazioni principali, fabbricati e terreni agricoli. Tra i due emendamenti l'impostazione è simile, ma non identica. Più marcate le differenze con la sinistra. Tra le proposte del Pd, ce n'è anche una che alza l'aliquota base della Tasi dallo 0,1 allo 0,15 per cento. Tra gli argomenti che uniscono, la previdenza, con la rivalutazione piena delle pensioni fino a 3mila euro, l'obbligo di Opa per quote di capitale sotto il 30% e un aumento di sei euro del canone Rai per finanziare l'emittenza locale, proposto da senatori di Pd e Pdl.
Divisione e pollice verso, da parte del viceministro Fassina, anche sulla privatizzazione delle aree del demanio marittimo. «Non è nell'interesse del Paese». Le entrate di una misura del genere potrebbero essere però consistenti. Tra i 5 e i 10 miliardi di euro. Una «buona proposta» per i balneari della Fiba.
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