Cronache

Joele, dieci sospetti per un dubbio

Un altro fermo per l'uccisione dell'italiano. Ma il movente resta un giallo: i 4 lituani muti davanti al giudice

Joele, dieci sospetti per un dubbio

Londra - Sale a dieci il numero delle persone arrestate per il brutale omicidio di Joele Leotta, il diciannovenne lecchese massacrato di botte nel Kent domenica scorsa. Ieri la polizia ha fermato un trentenne che si aggiunge alla lunga lista di sospetti. Intanto, i quattro lituani già formalmente accusati del pestaggio sono comparsi via video link di fronte alla Midway Magistrates Courts per confermare le proprie identità ed essere poi rimandati in custodia. Ritorneranno in tribunale lunedì prossimo. Proseguono nel contempo le ricerche sul movente che ha portato al tragico epilogo poiché le circostanze dell'incidente rimangono tutt'ora poco chiare. La polizia britannica rimane molto cauta su una possibile motivazione razziale e non esclude nessuna delle ipotesi al vaglio degli inquirenti. Secondo indiscrezioni Joele e il suo compagno di appartamento, Alex Gambiati - sopravvissutto al pestaggio e ancora ricoverato in ospedale - potrebbero essere stati vittime di un scambio di persona.

Sembra infatti che nella stessa abitazione vivesse un altro ragazzo andatosene poco prima che i due italiani occupassero l'appartamento sopra al ristorante di Maidstone dove è avvenuto il fattaccio. Il Consolato di Londra ha dichiarato di «voler tenere alta la tensione sull'incidente per sapere al più presto come sono andate le cose». Mettendo da parte la motivazione razziale, appare possibile che Joele e Alex siano diventati, loro malgrado, l'obiettivo di una delle tante gang giovanili che rappresentano un grave problema sociale del Paese. Solo qualche mese fa un altro ragazzo di 22 anni era rimasto vittima di un feroce pestaggio ad opera di una gang islamica. Il fatto, avvenuto il 17 giugno, è stato rivelato solo ora nei dettagli. Secondo quanto riportava ieri il Times, Francesco Hounye, uno studente americano di origini italiane, sarebbe stato aggredito e picchiato da una ronda islamica nella zona di Whitechapel perché colpevole di stare bevendo una birra. Un episodio differente da quello di Joele ma che alla base sembra avere lo stesso odio. Le foto del volto sfregiato del giovane, sono apparse sui quotidiani nazionali e la polizia ha diffuso un video ripreso da una telecamera a circuito chiuso in cui si vede uno dei membri della gang strappare di mano la bottiglia al ragazzo e rompergliela sulla fronte. Anche Francesco, come Joele, era giunto in Gran Bretagna da pochi giorni per studiare, ma dopo il brutto incidente di cui è stato vittima ha dichiarato di «aver paura a camminare per le vie di Londra» e di non essere più sicuro di volerci rimanere.

Scotland Yard sta ancora dando la caccia ai suoi aggressori.

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