Lega dai baluba agli stakeholder: domani svolta al Lingotto

Messi in soffitta i rituali padani e le ampolle, la Lega si appresta ad affrontare il primo appuntamento-svolta del "nuovo corso maroniano"

Messi in soffitta i rituali padani e le ampolle, la Lega si appresta ad affrontare il primo appuntamento-svolta del "nuovo corso maroniano". Prenderanno il via domani gli Stati generali del Nord, la due giorni voluta dal segretario federale eletto il primo luglio in cui il movimento si aprira' al confronto con associazioni, organizzazioni ed esponenti del mondo produttivo per elaborare il nuovo manifesto in vista delle politiche di primavera.

L'appuntamento e' al Lingotto di Torino, dove già Walter Veltroni, nel 2007, presento' il suo programma per la guida del Pd, scelto dai lumbard perché luogo-simbolo della produttivita' al Nord. Ma, ancora prima di entrare nelle sale scintillanti dell'Nh Hotel, dove si svolgera' la prima sessione di lavori, i "malpancisti" padani si sono fatti sentire. E stavolta non sono i fedelissimi di Umberto Bossi (che sabato sara' presente a Torino), ma parte dei giovani dirigenti, amministratori locali e parlamentari che sono stati al fianco di Roberto Maroni nella lunga battaglia per la leadership.

Molti, a quanto pare, si sono sentiti esclusi dall'organizzazione dell'evento, affidata a una società di consulenza esterna, la "Ernst and Young" (così' come l'ufficio stampa non è curato dallo staff di via Bellerio, come era sempre accaduto finora, ma dalla società Consilium). In realtà, la decisione "esternalizzare" l'organizzazione è stata presa dalla segreteria federale proprio per rimarcare che non si tratta di un avvenimento "targato Lega", ma un evento in cui il movimento si apre al confronto con gli altri.

Altro aspetto che ha sollevato qualche critica e' la tempistica degli inviti: ai parlamentari del Carroccio l'invito e' arrivato solo alla fine della settimana scorsa e diversi non hanno gradito il ritardo, col rischio che non siano molte le pochette verdi a sfilare sul tappeto della sala dei Cinquecento, al Lingotto. Anche la scelta del luogo non è stata apprezzata da alcuni. Nell'immaginario di molti leghisti, la Fiat rappresenta l'industria che ha fatto incetta di contributi statali per decenni, non proprio l'icona della produttivita' virtuosa del Nord. Stando a questi discorsi, scegliendo come sede del rilancio della Lega il Lingotto, in un momento come questo, con il caso Fiat cosi' bollente, si rischia che il messaggio dell'iniziativa venga distorto.

Ma Maroni, che ha affidato l'organizzazione degli Stati Generali al vicepresidente della Regione Lombardia e assessore alle Attività produttive, Andrea Gibelli, e al responsabile del dipartimento Comunicazione, Davide Caparini, tira dritto, convinto che la due giorni produrrà i suoi frutti. E che il movimento debba riprendere i fili del dialogo con gli imprenditori e la societa' produttiva del Nord, unica via per uscire dall'isolamento in cui e' caduto, dopo la fine del governo Berlusconi, lo scandalo sui rimborsi elettorali e i mesi d'opposizione al governo Monti.

Per questo, sul palco del Lingotto, è invitato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che si sottoporrà a un question time con il pubblico. Poi il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il presidente di Confartigianato, Piergiorgio Guerrini, e quello dalla Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. Oltre a Giovanni Quaglia, vicepresidente della Fondazione Crt, Luca Remmert, stessa carica alla compagnia di SanPaolo, e Giovanni Sala, CariVerona, e piu' di cento imprenditori, che parteciperanno ai workshop in programma domani.

Insomma, lasciati per una volta a casa i 'Baluba' (il nome del popolo di etnia Bantu della Repubblica democratica del Congo che Maroni usa per indicare i militanti con la barba lunga, 'pancia' del movimento), il Carroccio si cimenta su lidi mai esplorati e tenta di costruire il suo futuro attraverso il dialogo con gli "Stakeholder" (stavolta si passa all'inglese per riferirsi agli 'azionisti'), il termine che gli organizzatori usano per gli imprenditori che hanno deciso di partecipare all'evento.

Una scommessa ardita, dura da fare digerire a un movimento molto attaccato alle proprie tradizioni.

Ma per i "Baluba" c'è sempre la Festa dei popoli padani, confermata ma senza rito dell'ampolla (e versamento dell'acqua del Po nella Laguna), il 7 ottobre, sulla Riva degli Schiavoni, a Venezia. E, proprio a poche centinaia di metri dal Lingotto, è stata allestita la Festa della Lega Piemonte: Va' Pensiero, Sole delle Alpi e "salamelle" per tutti.

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