L'ipotesi di una crisi di governo - tra Enrico Letta messo in ombra da Matteo Renzi, Napolitano che se ne lava le mani, il Pd spaccato tra correnti e correntine - si fa sempre più consistente. Cosa succederà a Palazzo Chigi nelle prossime settimane? Si andrà avanti con questo esecutivo (magari con qualche cambio di poltrone) o ci sarà un avvicendamento tra l'attuale premier e il segretario Pd? O si chiuderà in tutta fretta la questione della legge elettorale e si tornerà alle urne?
L'ultimo scenario implica un riassetto delle forze politiche, viste le soglie di sbarramento che potrebbero lasciare fuori dal Parlamento i partiti più piccoli. A partire dalla Lega Nord, che si sta riorganizzando dopo lo scandalo Belsito e la nomina di un nuovo segretario. La cosiddetta norma "salva-Lega" (che permette di evitare lo sbarramento conquistando il 9% almeno in tre regioni) non è stata ancora approvata e anzi potrebbe subire un iter a parte rispetto al resto dell'Italicum. Così il Carroccio punta a prendere tempo ed è pronto anche ad accettare pure l'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi pur di scongiurare le elezioni anticipate.
"Non diciamo no a priori", ha ribadito oggi Matteo Salvini, aggiungendo che "se saranno solo chiacchiere, faremo la guerra parlamentare. Renzi ci dica se vuole esentare dalle tasse gli alluvionati, cancellare la riforma Fornero e ridiscutere dell’euro e dell’Europa. Se ci stupisce con risposte concrete noi non siamo pagati per dire no a priori". Il segretario della Lega non vuol sentire parlare di alleanze. Per ora. "Non credo che le elezioni politiche siano a breve, ma a livello nazionale noi siamo soli, liberi e forti", ha detto oggi sottolineando che alle Europee il Carroccio "andrà da solo, dato che si tratta di un sistema proporzionale". Poi, però ammette: "Valuteremo se vale la pena fare un percorso insieme con il resto del centrodestra".
Nel frattempo Flavio Tosi scalpita. Al sindaco di Verona non piace la politica sull'euro e più in generale sull'Europa del Carroccio e starebbe intessendo contatti con il Nuovo centrodestra. Come riportava nei giorni scorsi il Corriere Veneto, Tosi ha incontrato Gaetano Quagliariello: più volte i due in passato avevano chiesto delle primarie di centrodesta. Primarie a cui parteciperebbe come candidato lo stesso Tosi.
Un'alleanza tra alfaniani e leghisti gioverebbe a entrambi gli schieramenti: i primi - spiazzati dal ritorno di Silvio Berlusconi - potrebbero riavere i consensi del Nord, mentre i secondi potrebbero ottenere voti anche nel resto d'Italia, dove la compagine padana è più debole. Difficile però che l'euroscettico Salvini possa accordarsi con Angelino Alfano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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