L'ossessione dello Spiegel: dare la pagella all’Italia

Il settimanale tedesco torna a occuparsi di noi a modo suo: Berlusconi era il "barzellettiere", mentre Monti è il "salvatore"

L'ossessione dello Spiegel:  dare la pagella all’Italia

Hanno inghiottito troppe kartoffeln. Oppure hanno esagerato con la birra. Insomma ci dovrà pure essere un buon motivo se i tedeschi hanno cambiato opinione, almeno momentaneamente, sull’Italia e sugli italiani. Fino a ieri ci hanno rovesciato addosso i peggiori insulti. Hanno fatto copertine con gli spaghetti e la P38, hanno approfittato del dietrofront del comandante Schettino per definirci tutti codardi, si sono spanciati dalla risate per mesi guardando e pubblicando in prima pagina le foto di Silvio Berlusconi, circondato da signore e signorine e adesso, improvvisamente, è come se ci ammirassero. È come se avessero deciso, persino, di rispettarci.

Merito del solito Spiegel, ovviamente, il popolare settimanale, che garantisce da sempre imparzialità e sobrietà di giudizi sul nostro Paese. Che cosa scrivono sul loro sito online, questa volta del nostro Paese, gli autorevoli colleghi? Leggiamo assieme alcuni dei passaggi più significativi: «L’Italia sotto il governo di Mario Monti ha trovato un nuovo stile politico, il governo non è stato eletto ma è amato. La casta politica è stata eletta ma non conta. La domanda è: Che cosa succede in Italia? E quanto durerà questo esperimento?». È una fase «anomala» della politica, deve ammettere il magazine tedesco, in cui «Tutto è iniziato come un epos eroico: il Paese è davanti al nulla, dappertutto debiti, nessuno vuol più prestare soldi. Poi arriva un professore intelligente salva il Paese, e dove possibile, anche l’intero vicinato europeo».

Straordinario. Più che giornalismo si potrebbe definire pura letteratura. Ma il piatto forte, sì praticamente il piatto di wurstel e crauti, deve ancora venire. «Ci sono due scene, in Italia, sulla principale si presenta il sessantottenne Monti, l’italiano capace, colto, umile cui tutto il mondo rende omaggio, l’europeo più significativo dell’anno, secondo il Time. Dice cose intelligenti e il popolo è entusiasta del fatto che non ci si debba più vergognare all’estero di essere italiani. Come accadeva al tempo del predecessore, un certo Silvio Berlusconi che, con barzellette e bizzarre storie di donne faceva parlare di sé. Poi su un altro palcoscenico, in una piccola sala, ci sono gli ex vip dei partiti politici. Nessuno è interessato a questo e nessuno li guarda. E alla fine devono approvare quello che dice Monti, altrimenti il popolo si arrabbierebbe». Non è ancora tutto.

Perché Der Spiegel la sa lunga e prevede il futuro dell’Italia: «Ora i partiti non sanno come presentarsi alle prossime elezioni amministrative, mentre gli italiani, pur tormentati dalle difficoltà economiche, sostengono il governo tecnico che sta rendendo loro la vita difficile». Impeccabile. Ma come faranno a essere così ben informati i germanici colleghi? Vuoi vedere che la Merkel, sottobanco, passa loro qualche appuntino?

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