Si comincia con il folclore, si finisce in tragedia. Così è cominciata la storia di Dina, mamma di Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia. Che racconta: «Mia madre si è ammalata a circa 70 anni di Alzheimer ma non so dire esattamente quando è cominciata la malattia. Prima della diagnosi non davamo peso ai suoi comportamenti un po' stravaganti: aveva manie di persecuzione, diceva che le amiche non la invitavano più a giocare a canasta». Piccole stranezze legate, tutti pensavano, più al carattere, all'umore, non certo ad una strisciante malattia. Poi Dina è peggiorata e anche i suoi cari hanno dovuto prenderne atto. «Faceva fatica a leggere, dopo una frase non ricordava già più quello che aveva letto». I sintomi si fanno più evidenti con un crescente disorientamento. «Una volta è arrivata da me stravolta: si era ritrovata sola in strada e non sapeva più dove andare né dove fosse casa mia». Infine la resa. «Me la sono ritrovata davanti al portone a notte fonda senza che sapesse a chi suonare: non si ricordava neppure il mio nome. Era disperata perché a casa cercava le sue bambine
».
Gabriella ricorda la mamma con tenerezza. Poi rammenta il suo disagio nel vedere la regressione della madre.
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