La seconda vita comincia a 70 anni. Dopo l'agognata pensione, quando finalmente l'esperienza professionale di una vita può essere messa al servizio degli altri. Di chi ne ha davvero bisogno. Sono tanti in Italia gli ex lavoratori che, una volta terminata la carriera, si dedicano al volontariato. Alcuni lo fanno nelle forme più tradizionali, aiutando associazioni o parrocchie del loro quartiere. Altri, invece, mettono al servizio le competenze accumulate durante gli anni di lavoro per aiutare chi non potrebbe pagare per usufruirne. E così fioriscono parrucchieri, medici, sarte, cancellieri dei tribunali. Alcuni vanno all'estero, nei Paesi in via di sviluppo. Altri decidono di restare in Italia, mettendosi al servizio della propria comunità. Generosamente, senza chiedere nulla in cambio. Grazie al loro impegno il nostro Paese può vantare il primato dei pensionati che aiutano gli anziani non più autosufficienti.
È il caso di Alfredo. Lui è un ex operaio padovano con la passione per le auto. Una volta terminata la carriera in fabbrica, a 72 anni ha deciso di usare questo suo talento per dare una mano alle persone anziane che hanno difficoltà di deambulazione. Così, a Torre, è diventato il tassista ufficiale degli anziani. Basta comporre il suo numero di casa, o di cellulare, per vederlo arrivare in pochi minuti sotto casa a bordo della sua Fiat Brava 1.200. In cambio chiede solo un piccolo contributo per il carburante. A Milano, invece, Giorgio è un parrucchiere molto noto fra attrici e cantanti. In attività da moltissimi anni, ha deciso di pettinare gratis le donne anziane che non hanno la possibilità di pagare per un taglio. Grazie a un accordo con il Comune, ogni giorno riceve da quattro a cinque signore che per un'ora, grazie al suo lavoro, possono sentirsi delle dive. E ricevere anche qualche consiglio prezioso per il proprio look. La generosità di queste persone ha sviluppato un fenomeno che, in Italia, si sta diffondendo anche nelle pubbliche amministrazioni: tagliare le spese, in tempi di spendig review, facendo ricorso ai pensionati per mandare avanti alcuni uffici pubblici.
A Bari, per esempio, il tribunale ha richiamato in servizio venti pensionati. Tutti ex lavoratori del ministero della Giustizia e delle forze dell'ordine, sono stati utilizzati come volontari nelle cancellerie. Il Comune copre le spese assicurative mentre loro - che hanno aderito con molto entusiasmo - hanno la possibilità di continuare a sentirsi utili con il proprio lavoro. Ma c'è anche chi, dopo una lunga carriera come medico, ha deciso di partire per curare i bambini che rischiano di morire.
È la storia di Surendra Narne, un chirurgo padovano di origini indiane. Dopo aver lavorato a lungo in ospedale, una volta in pensione è partito per operare gratuitamente i pazienti tracheotomizzati, ovvero le persone che in seguito all'intubazione prolungata hanno una ferita sulla gola che non riesce a rimarginarsi senza un intervento chirurgico. Non ha perso tempo Narne, appena diventato pensionato ha cominciato a girare il mondo fino ad approdare in un ospedale pubblico di Vijyawada, un paese agricolo poverissimo nello stato di Andhra Pradesh, nel centro dell'India. Dove adesso salva la vita a decine di persone, senza chiedere nulla in cambio. E poi ci sono i volontari dell'Associazione nazionale anziani e pensionati.
Grazie a un accordo fra Arep e Confartigianato della Marca, queste persone non più in attività sono impegnate nei laboratori occupazionali dedicati alla riabilitazione e rieducazione dei cittadini con disabilità psichiche o fisiche. E contribuiscono a rendere forte e numeroso questo esercito che fa della generosità la sua forza.
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