Michele Emiliano, tra trasformisti e "amicizie pericolose"

La lunga carriera politica di Michele Emiliano, tra vittorie e avversari politici divenuti poi alleati...

Michele Emiliano, tra trasformisti e "amicizie pericolose"
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Bari è scossa dalle rivelazioni di Michele Emiliano e dalle foto che ritraggono Antonio Decaro in compagnia dei parenti del boss locale. Una vera e propria bomba politica esplosa nelle mani del Pd proprio nel giorno in cui la sinistra barese è scesa in piazza contro l'ipotesi del commissariamento del Comune.

Il governatore della Puglia, nel tentativo di elogiarlo, ha ulteriormente inguaiato il suo pupillo Antonio Decaro. Questo non è certamente il primo "scivolone" (se così vogliamo chiamarlo) del pm antimafia che si è prestato alla politica. Emiliano, classe 1959, diventa sindaco di Bari nel 2004 un po' a sorpresa portando il centrosinistra a espugnare quel capoluogo che sembrava un feudo del centrodestra grazie al 18% ottenuto dalla sua lista personale 'Emiliano per Bari'. La corporatura robusta e il pugno duro e deciso gli valgono l'appellativo di "sceriffo", ma dietro alla personalità istrionica si nasconde la volontà di scalare le vette locali e nazionali. Spesso viene accostato al ruolo di segretario nazionale del Pd, ma finora l'indole movimentista lo ha portato solo a raggiungere presidenza della Regione Puglia. La spregiudicatezza è una delle armi vincenti della sua azione politica. Nel corso degli ultimi anni, ha strizzato più volte gli occhi ai pentastellati, ma anche al centrodestra. Nel 2018 Emiliano ha nominato presidente dell'Acquedotto pugliese Simone Di Cagno Abbrescia, sindaco forzista di Bari dal '95 al 2004 e suo sfidante alle Regionali del 2009. Ma non solo. Il fittiano Rocco Palese, che nel 2010 fu sconfitto alle Regionali da Nichi Vendola, due anni fa è divenuto assessore alla Sanità dopo le dimissioni del noto virologo Pierluigi Lopalco. Nel curriculum di Emilino, però, non ci sono solo trasformismo e trasversalismo, ma anche "assunzioni ad orologeria". Nel 2020, infatti, in piena campagna elettorale per le Regionali, Emiliano assunse a tempo indeterminato 200 precari con tanto di consegna pubblica della pergamena che lo attestava.

Ma le "amicizie pericolose" di Emiliano si spingono ancora più a destra. Ha sempre destato parecchia indignazione, soprattutto a sinistra, la sua amicizia con Pippi Mellone, sindaco di Nardò vicino a Casa Pound che lo aveva sostenuto in occasione della sua ricandidatura a presidente della Regione Puglia. Emiliano, nel 2021, gli restituì il favore: "In bocca al lupo - scrisse - al sindaco che ha aperto la mia mente per tutelare i lavoratori delle campagne pugliesi con l’ordinanza di divieto di lavoro nelle ore più calde. Al sindaco che ha fatto cadere i miei pregiudizi ideologici, che mi ha insegnato a unire anziché a dividere". Emiliano definisce Mellone "amico leale" che "mi ha sempre aiutato quando ho avuto bisogno di lui" e sindaco "che mi ha provato che politica e amicizia non possono essere disgiunte".

Mellone ha sempre smentito la sua appartenenza a Casapound, ma ha rivelato: "Da giovane, invece, ho militato in “Alleanza nazionale” e “Azione Giovani”, non disconosco nulla delle mie origini politiche".

Un'amicizia molto anomala per un esponente politico, Emiliano, che, durante la campagna elettorale per le Politiche, urlò contro Fratelli d'Italia affermando che la Puglia era una sorta di "Stalingrado d'Italia" e che nel centrodestra "sputeranno sangue".

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